I camosci del Grappa alle prese con il clima che cambia: sette esemplari monitorati col radiocollare

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Un camoscio "addormentato" sul Grappa per apporgli il radiocollare

Sono iniziate nei giorni scorsi le operazioni preliminari al progetto di studio del dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari in collaborazione con la Regione Veneto, e le province di Vicenza, Treviso e Belluno; obiettivo l’analisi dei comportamenti dei camosci del Monte Grappa alla luce dell’aumento delle temperature e del cambiamento climatico uniti alla ricomparsa dei lupi, attraverso il monitoraggio degli animali.

I primi sette esemplari di giovani camosci sono stati catturati sulle pendici del massiccio; una volta sedati è stato loro applicato un collare, il tutto con la supervisione di un’equipe di veterinari, per poi essere reimmessi nel loro habitat. Studi recenti sulla specie rivelano che, per effetto del cambiamento climatico, le popolazioni alpine sono in diminuzione, con esemplari giovani per lo più deboli; tuttavia, alcune popolazioni di bassa quota sembrano rivelare una resistenza e uno stato di salute migliore.

L’ipotesi che il progetto del Monte Grappa punta a confermare è che il bosco – presente in gran parte del massiccio – possa rappresentare un’area rifugio, soprattutto nella funzione di attenuare l’effetto dell’aumento della temperatura. Il progetto, unico a livello nazionale, durerà tre anni e seguirà gli spostamenti di una trentina di camosci e di 5 lupi, monitorando se la popolazione aumenta o no di numero, se e dove si sposta nei territori di montagna e se gli esemplari sono in salute.

“Quello del cambiamento climatico è un tema che le istituzioni hanno oggi il dovere di approfondire, per programmare azioni di salvaguardia dell’ambiente intervenendo sulle attività che maggiormente alterano il clima” afferma il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin. Comprendere le cause del cambiamento, dunque, rappresenta un modo ormai irrimandabile per muoversi verso la salvaguardia della fauna selvatica e la tutela della biodiversità, aspetti che la Regione Veneto punta a trasformare in priorità per il futuro.