Tribunale della Pedemontana, il Comitato vicentino attacca Nordio: “Annuncio irrealistico”

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Sono sempre agitate le acque intorno al nuovo tribunale di Bassano, che da quanto sottolineato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio all’assemblea degli Ordini forensi dovrebbe aprire tra tre anni senza sottrarre personale ad altre sedi grazie al reclutamento di nuove figure professionali attraverso cinque concorsi.
Gli schieramenti del sì e del no non abbandonano la loro posizione e perfino in casa Lega si è aperta qualche crepa.
Scettico e infastidito dalle parole di Nordio è il Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza, che denuncia “la superficialità e la confusione che continuano a circondare il progetto del cosiddetto Tribunale della Pedemontana”.
Secondo i membri del Comitato l’apertura tra tre anni sarebbe tecnicamente impossibile e il numero di sette magistrati paventati per riaprire il tribunale non sarebbe compatibile con le reali esigenze di un tribunale.

“Le recenti dichiarazioni secondo cui il nuovo Tribunale di Bassano “aprirà tra tre anni” sono prive di fondamento – spiegano dal comitato – Non esiste alcun disegno di legge depositato né calendarizzato alla Camera o al Senato. Nessun testo, nessuna copertura, nessun atto concreto: solo un annuncio politico, senza sostanza né prospettiva. Ma ciò che lascia davvero sconcertati è l’idea, che basterebbero sette magistrati per riaprire un Tribunale. Un’affermazione che definire surreale è un eufemismo. Chi conosce la macchina della giustizia sa bene che un organico del genere renderebbe impossibile qualsiasi operatività reale: incompatibilità, carichi di lavoro, udienze, funzioni e supplenze lo renderebbero un Tribunale di nome ma non di fatto. Sette magistrati non bastano nemmeno a garantire un ruolo civile e penale dignitoso in una sezione distaccata, figuriamoci a far funzionare un intero presidio giudiziario”.
Secondo il Comitato, il Ministro Nordio starebbe prendendo tempo facendo promesse che oltrepassano il limite del suo stesso mandato politico, evitando così di dare risposte concrete per il presente.
“La priorità non è inventarsi nuovi tribunali-fantasma, ma potenziare quelli che già esistono e che servono davvero il territorio – sottolineano i membri del Comitato – Vicenza ha bisogno di magistrati, cancellieri, personale e risorse, non di proclami e passerelle. La giustizia non è uno slogan elettorale. È un servizio pubblico, e va trattato con serietà. Continuare a diffondere illusioni su tribunali improvvisati significa prendere in giro i cittadini e svilire il lavoro di chi, ogni giorno, tiene in piedi la giustizia con dedizione e sacrificio. Vicenza merita rispetto. La Giustizia merita verità. E chi parla di tribunali con sette magistrati, merita soltanto silenzio”.

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