29enne eccede con alcolici e cannabis: sfuriata contro la compagna, la polizia e… la cella

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Una Volante davanti al commissariato bassanese

Chissà cosa ricorderà del suo sabato sera di eccessi un vicentino di 29 anni, residente a Cassola, che l’altro giorno ha costretto all’intervento rapido e deciso un equipaggio delle Volanti del commissariato di Bassano. Chiamato d’urgenza poco prima delle 21 visto il pericolo concreto di atti di violenza da parte del giovane nei confronti della compagna e di autolesionismo verso se stesso. Il nome dell’arrestato non è stato in questo caso reso noto dalla Questura.

La richiesta d’aiuto proveniva da una 32enne cassolese, convivente del ragazzo ormai “fuori controllo” a causa delle bevande alcoliche presumibilmente mandato giù in eccesso, tornato a casa a torso nudo e con le mani insanguinate oltre che in stato di evidente alterazione psicofisica. A concorrere anche l’assunzione di sostanze cannabinoidi riscontrate nelle analisi successive del sangue, nel corso del ricovero in pronto soccorso.

La coppia era rientrata un paio di ore prima dal centro di Bassano, a quanto emerso dove il 29enne si era ubriacato senza alcun ritegno, ed era in corso un litigio furioso con lo stesso a minacciare la donna di “ammazzarla” – questo secondo la versione raccontata ai poliziotti giunti sul posto – nel caso avesse chiamato le forze dell’ordine. Al loro arrivo, gli operatori hanno trovato i due in giardino, con lei in lacrime e lui a opporre resistenza dopo una prima quanto lunga “trattativa” bonaria non andata a buon fine. Il soggetto, ritenuto pericoloso, alla fine è stato ammanettato e arrestato, conducendolo in caserma, tra i numerosi rifiuti a lasciare l’abitazione e gli spintoni e le minacce ai poliziotti la cui pazienza è stata messa a dura prova per ore.

Ancora sotto i probabili fumi dell’alcool (1,81 il tasso alcolemico riscontrato a distanza di parecchie ore dalla segnalazione), il giovane dopo aver strattonato la fidanzata e spaccato a pugni un personal computer, si era scagliato contro anche chi era giunto in aiuto della sua compagna, rifiutando di collaborare. E, anzi, prendendosela infine con le suppellettili in dotazione alla cella di sicurezza dove ha trascorso la notte a Bassano, in attesa del giudizio per direttissima. A fronte delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, minaccia grave e danneggiamento aggravato, il giudice del Tribunale di Vicenza ha deciso per una pena di 5 mesi sospesa con la condizionale, di fatto rimettendo in libertà il 29enne a distanza di meno di 24 ore dalla sfuriata. In passato gli era già stata ritirata per un anno la patente di guida per guida in stato di ebbrezza.

Rimane da dire che, nel corso della notte tra sabato e domenica, l’esagitato è stato portato a forza in pronto soccorso (in ambulanza) al San Bassiano, visto il timore di nuovi atti di autolesionismo, dopo che egli aveva preso a calci le sbarre, staccato parto di muratura e danneggiato anche il letto della camera di sicurezza. Piantonato da due poliziotti all’interno del centro di cura, dopo le medicazioni l’uomo è stato riportato in commissariato. Lì dove, il mattino dopo, è “miracolosamente” rinsavito, arrivando a scusarsi nei confronti degli stessi operatori di polizia dimostrandosi collaborativo.