Chiusura Abb di Marostica, il prefetto incontra i sindacati e garantisce massimo sostegno

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Da 8 mesi ormai la crisi è conclamata intorno allo stabilimento Abb di Marostica, la sede vicentina del colosso multinazionale della componentistica elettronica, automazione e robotica da dove tremano i posti di lavoro e il futuro di 100 lavoratori e delle loro famiglie. Dopo l’annuncio della chiusura lo scorso inverno e il sostanziale “fumo nero” dalle trattative portate in campo dalla Regione Veneto ai primi di giugno, ieri la vertenza sindacale ha toccato il rappresentante del Governo per la provincia di Vicenza, con una delegazione ricevuta in prefettura.

L’incontro si è tenuto ieri pomeriggio nel capoluogo berico, con presenti il prefetto Pietro Signoriello e i segretari generali delle sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec. E’ toccato ai rappresentanti provinciali esporre lo stato dello cose e la drammatica prospettiva sul piano occupazionale che da parecchi mesi tocca da vicino un centinaio di nuclei familiari quasi esclusivamente residenti nel Vicentino. Ricevendo “in cambio” gradite rassicurazioni sull’impegno da parte delle istituzioni governative, a scongiurare ripercussioni sul piano sociale che oltre che occupazionale.

Lo stato di agitazione sindacale che perdura dagli albori del 2021 rimane costante, lamentando più tentativi di dialogo finora infruttuosi. Alcun effetto aveva sortito una lettera scritta dagli stessi dipendenti dai vertici dell’azienda multinazionale svizzero-svedese, che di recente si è sottratta a un nuovo tavolo di confronto richiesto da più parti e a proposte che salvaguardassero l’impiego dei centro dipendenti.

Destinati altrimenti al licenziamento, come preannunciato dall’azienda elettrotecnica con sede maestra a Zurigo, e di recente con 60 tra i collaboratori già “lasciati” a casa. Sia da parte della Regione Veneto, nella persona dell’assessore Elena Donazzan, che dei sindacati provinciali e regionali scesi in campo, si lamenta la mancanza di reciproca collaborazione e della volontà di salvaguardare i posto di lavoro in bilico. Solo di pochi giorni fa la notizia del no da parte dei dirigenti di Abb a sedersi nuovamente a un tavolo di confronto.

“Nella circostanza, i rappresentati sindacali hanno espresso forte preoccupazione per le gravissime ripercussioni economiche e sociali – si legge nella nota congiunta inviata stamattina alla stampa – derivanti dall’annunciata dismissione del polo di produzione con conseguente licenziamento dei circa 100 lavoratori coinvolti. Il Prefetto ha garantito la massima attenzione al tema, anche in considerazione dell’impatto sul territorio, in termini occupazionali e sociali, derivante da un simile epilogo, preannunciando l’assunzione di ogni iniziativa possibile, al fine di individuare possibili soluzioni alternative, in piena intesa con l’assessorato al Lavoro della Regione del Veneto. Allo stesso tempo il Prefetto ha assicurato anche che avrebbe subito segnalato all’attenzione del Governo la problematica al fine di promuovere un interessamento al caso da parte dei competenti Ministeri nelle forme rese possibili dalla legislazione di settore”.