Pregiudicato prima irreperibile si presenta in caserma per denunciare e viene… arrestato

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Una vicenda che ha del tragicomico ma che, nella caserma Carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa, ha assunto i contorni di un (bizzarro) fatto di cronaca. Incurante o forse inconsapevole di rappresentare per lo Stato italiano un latitante con un residuo di pena da scontare, un 28enne di origini dominicane venerdì scorso si è presentato presso la sede di stazione dell’Arma “in persona”, dopo che per anni aveva fatto perdere le proprie tracce, sparendo dalla circolazione.

Non aveva suonato il campanello dei carabinieri per costituirsi, questo mai, ma anzi per presentare una denuncia al fine accusare chissà chi di atti illeciti commessi a scapito suo. Non è dato da sapersi i motivi delle doglianze di Abel David Mercado Santos – le sue generalità complete sono disponibili in quanto noto pluripregiudicato già condannato per più reati -, ma è certo che nelle ore successive per lui sono scattate le manette ai polsi, prima di condurlo al carcere di Vicenza dopo i dovuti approfondimenti.

Le sue “colpe” risalivano agli anni 2012 e 2013, tempi in cui Mercado Santos risiedeva nell’area bassanese e, poco più che ventenne, si era reso protagonista di una serie di raid che a lungo andare hanno “arricchito” la sua fedina penale. Si parla di furti, rapine e perfino estorsioni, spesso ai danni di minorenni della zona, in compagnia di un paio di complici. Vari episodi e atti di illegalità finiti in giudizio nei mesi successivi e che hanno prodotto condanne definitive e pene da scontare. Ad un certo punto, l’oggi 28enne era scomparso “dai radar”, lasciando in eredità per la precisione 3 anni, 7 mesi e 4 giorni di detenzione da portare a termine.

Nel dettaglio il giovane straniero ma cresciuto in Italia era configurabile a tutti gli effetti come un latitante, visto che nei suo confronti pendeva un ordine esecutivo di carcerazione dallo scorso inizio di autunno. A cui si era sottratto nell’immediato in quanto irreperibile, e almeno per la parte formale non più residente nel Vicentino. Una condanna definitiva forse da ritenere tardiva se si pensa ai reati commessi ai danni della collettività oltre 8 anni fa, ma che finalmente ha permesso, seppur in circostanze quantomeno bizzarre, di destinare alla prigione il pregiudicato bassanese.