Studente del “Parolini” muore provando la moto dell’amico. Lutto all’Istituto Agrario

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Un'immagine dallo scenario dell'incidente pubblicata dalla testata trevigiana "La Tribuna"

Una terribile notizia stamattina ha rotto la voce di studenti e docenti dell’Istituto Agrario di Bassano del Grappa, che convoglia nelle sue classi di scuola superiore centinaia di adolescenti del Vicentino e del Trevigiano. Un ragazzo di 17 anni, Vittorio Piva il suo nome, è mancato ieri nel tardo pomeriggio, morendo sul colpo in seguito a un tragico incidente stradale avvenuto a Pieve, suo paese di residenza, una manciata di chilometri oltre il confine di provincia.

Si trovava a poche centinaia di metri dalla sua abitazione, in compagnia di un coetaneo e amico con cui condivideva la passione per i motori. A “tradire” il 17enne è stata la voglia di provare la motocicletta 125 da enduro tra i colli e i terreni coltivati: un breve giro per le strade della zona di campagna, rivelatosi fatale dopo aver perso il controllo della due ruote, schiantandosi fuori strada sulla recinzione di una casa. A costargli la vita, probabilmente, l’impatto con un palo di cemento, ma rimane da capire come mai la due ruote sia uscita dalla carreggiata, con qualcuno tra i residenti a segnalare delle pericolose buche sul tratto di strada.

L’emergenza è scattata ieri poco prima delle 17.30 da via Montenero. Carabinieri e sanitari del Suem 118 si sono precipitati a Pieve del Grappa trovando il motociclo incastrato tra un muretto alto circa mezzo metro e la rete metallica di recinzione. A terra il corpo inerme del giovane, soccorso nei primi istanti dopo lo schianto da passanti e dall’amico. La squadra di medici e infermieri ha subito capito che per il giovane motociclista era già sopraggiunta la morte, sul colpo, arrendendosi dopo i prolungati tentativi di rianimalo risultati purtroppo vani. A ricostruire la vicenda è in particolare il giornale La Tribuna di Treviso.

Anche un velivolo di elisoccorso del 118 inviato subito sul posto dall’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha dovuto far rientro alla base, un mesto e silenzioso viaggio di ritorno senza un ferito a bordo e una vita da salvare. Nel frattempo sullo scenario del drammatico incidente sono arrivati i genitori di un ragazzo che ogni giorno tornava a casa da Bassano e amava stare all’aria aperta, straziati dalla disgrazia che ha colpito la loro famiglia all’improvviso e in maniera così crudele. Vittorio, che frequentava la terza classe delle superiori del Parolini, lascia papà Gianmario, che fa parte della banda del paese e gestisce una piccola azienda agricola trasmettendo la passione per la terra e i suoi prodotti proprio al figlio, la madre Stefania, insegnante alle scuole locali, e una sorella, Eleonora.