Compleanni

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Qual è la giornata ideale per nascere? E la stagione? Se ne sentono di tutti i colori, lamentele di ogni tipo. “Ma guarda un po’ se dovevo nascere proprio in questo periodo” è una frase sentita e risentita, e anche da me, detta e ripetuta. C’è chi nasce a ridosso delle feste, chi d’estate e chi nasce nel freddo inverno: ogni periodo dell’anno si porta appresso pro e contro. Il trauma appartiene principalmente ai piccoli/giovani: la data incide infatti pesantemente sul tipo di festeggiamento, sulla quantità di auguri e regali.

Io dal canto mio, compio gli anni l’8 dicembre.

Un trauma da sempre. Essendo questo un giorno di festa che mi teneva a casa da scuola, nessuno (dei miei compagni) mi faceva gli auguri e mi dovevo accontentare dei pochi che se ne ricordavano il giorno seguente. E apriti cielo se il giorno era un sabato e quindi passava un intero weekend prima del rientro in classe. C’era sempre da sperare nella migliore amica di turno che si mettesse a cantare davanti a tutti facendo così ricordare ai più smemorati di farmi gli auguri. Un altro disguido era la festicciola che mia mamma ogni anno si prefissava di organizzare. Era sempre un terno al lotto perché le amiche erano tante e l’interno della mia casa, seppur grande, non si prestava ai disastri di una ventina di ragazzine scatenate. C’era da sperare nella giornata di sole, in cui si poteva sfruttare il giardino anche se per brevi momenti per via del freddo invernale. Altro disagio: i regali. Essendo l’8 dicembre vicino alle festività natalizie, c’era sempre il terrore che il regalo di compleanno influenzasse quello di Natale e viceversa. Insomma, una sorta di “ti regaliamo questo, ma prendilo anche come parte del regalo di Natale”. E lì, pianti su pianti. Certo, i miei non mi hanno mai negato un regalo, ma il terrore c’era sempre, piccina com’ero e bramosa di regali come credo sia giusto essere in quegli anni.

Ripensando a tutto ciò mi viene da sorridere, perché ora, ora che odio il giorno del mio compleanno e spero sempre che non arrivi mai, ricevo il quadruplo degli auguri (ok ammettiamolo, anche facebook aiuta) e non ho più il problema della gestione della festicciola perché non festeggio da molti anni questo giorno, almeno fuori dalla famiglia. Mi è capitata una festa a sorpresa un paio d’anni fa, ma per dieci anni sicuri non ho organizzato mai nulla, non avendo io molti amici o conoscenze. Inoltre, la malattia, ha giocato un ruolo fondamentale nel farmi passare la voglia di festeggiare qualunque cosa. Che poi, malattia o meno, a quanti di voi capita di avere voglia di festeggiare questo giorno o di dimenticarlo e nasconderlo/nasconderselo? Mi chiedo quali siano i fattori che influiscono su queste opposte volontà/atteggiamenti. Aspettative e richieste altrui riguardo il rito del compleanno, abitudini, paura della solitudine? E cosa dire riguardo le sorprese quando l’umore urla solo divano e coperta, e anche un sano “speriamo di dormire in fretta e svegliarci a fine compleanno”? Ecco ci risiamo, domande su domande a cui non sempre seguono risposte. Io ad esempio, le risposte, non le ho.

Per quanto mi riguarda, quest’anno non so come andrà, qualche amicizia in più l’ho acquisita, e il livello di sopportazione delle uscite serali è aumentato leggermente, quindi forse, forse, forse… organizzo un aperitivo o un drink dopo cena.

Ah, sia chiaro, io brindo col thè.