Afghanistan, Usa via un giorno prima della scadenza. Talebani: “Vogliamo buoni rapporti con il mondo intero”

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Operazioni terminate. Gli Usa scrivono la parola ‘Fine’ al loro ventennio in Afghanistan, un giorno prima rispetto alla time-line del 31 agosto. Troppo grande il rischio di nuovi attentati da parte degli jihadisti dell’Isis-Khorasan, con il Pentagono che aveva parlato di minacce “reali” e “specifiche” di altri attacchi terroristici.

In Afghanistan “prende ora il via una seconda fase”. Nella quale -ha sottolineato la Farnesina– dovranno essere studiate soluzioni per poter fornire un passaggio sicuro a quegli afgani che vorranno lasciare il Paese anche dopo il 31 agosto” .

Questa mattina i Talebani sono entrati trionfalmente all’aeroporto di Kabul, per celebrare il ritiro degli ultimi militari statunitensi. Presente allo scalo Hamid Karzai anche il portavoce Zabihullah Mujahid, che ha tenuto una conferenza stampa: “Questa vittoria appartiene a tutti noi. L’Emirato islamico è una nazione libera e sovrana. La ‘sconfitta’ degli Usa – ha sottolineato Mujahid – rappresenta una grande lezione per tutti gli altri invasori e per le nostre generazioni future”.

Dialogo con il mondo intero. Mujahid ha poi ha aggiunto: “Vogliamo avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e con il mondo intero. Apriremo a relazioni diplomatiche con tutti. Il nostro desiderio è che il nostro Paese non venga mai più invaso. Vogliamo pace, prosperità e un vero sistema islamico”. Quindi rivolgendosi a un gruppo di uomini in tenuta da combattimento, li ha ringraziati per gli sforzi compiuti per ottenere l’indipendenza. “Siamo orgogliosi dei vostri sacrifici. E’ grazie all’onestà e alla pazienza che oggi siamo indipendenti”, ha affermato Mujahid, chiedendo ai combattenti talebani di “essere gentili” con il popolo afghano.

Secondo l’emittente al-Jazeera la situazione nella capitale afghana è calma, dopo il totale ritiro delle truppe Usa e dopo una notte di festa. Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha invece definito la situazione in Afghanistan “critica”. “La gente sta cercando di fuggire da lì anche a costo della propria vita”, ha detto Shoigu in una teleconferenza, citato da Interfax. Quindi ha ringraziato i piloti e gli operatori sanitari russi per il loro lavoro professionale, svolto in condizioni complicate”, durante l’evacuazione di diverse centinaia di cittadini di cinque Paesi da Kabul.

Il Regno Unito non esclude futuri attacchi aerei in Afghanistan in un contesto di “autodifesa” contro i gruppi terroristici. A sottolinearlo è stato il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab: “Non credo abbia senso speculare su future decisioni operative del genere – ha premesso – Vorrei solo dire che ovviamente in extremis ci riserviamo sempre il diritto di esercitare la legittima difesa e ovviamente non lo escluderemmo mai, in particolare in relazione ai rapporti con i gruppi terroristici”.

Papa Francesco preoccupato dalla situazione afghana. In particolare Bergoglio si dice in ansia per la situazione in cui sono rimasti “i cittadini afghani dopo la partenza delle truppe statunitensi e dei loro alleati Nato e il definitivo ritorno al potere del movimento talebano”. Il Papa ritiene inoltre, che nel ritiro dal Paese mediorientale “non siano state prese in considerazione tutte le eventualità”. “Il ritiro è fallimento della politica americana, ora si apre una nuova pagina” ha commentato il ministero degli Esteri cinese.

Via dal Paese Beheshta Arghand. Dopo aver segnato la storia del Paese per essere stata la prima donna a intervistare un alto esponente talebano dopo la presa di Kabul, , la giornalista del network ToloNews ha lasciato l’Afghanistan: “Sono andata via perché, come milioni di persone, ho paura”. Il proprietario di ToloNews, Saad Mohseni, ha commentato che il caso di Arghand è emblematico della situazione in Afghanistan: “Quasi tutti i nostri noti reporter e giornalisti se ne sono andati”, ha detto Mohseni alla Cnn.