Allarme in Danimarca per due droni sulla base di Karup. Zelensky chiede a Trump i Tomahawk


Intanto Volodymyr Zelensky ha chiesto a Donald Trump la fornitura di missili da crociera Tomahawk, durante il loro incontro privato a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a New York. Il presidente ucraino ha sostenuto che l’arma, con un raggio d’azione fino a 1.500 chilometri, potrebbe convincere Vladimir Putin a sedersi al tavolo dei negoziati. Secondo fonti diplomatiche citate dal Telegraph, il colloquio tra i due leader è stato “estremamente positivo” e lo stesso Zelensky ha riferito che Trump si è mostrato “disposto a lavorarci”. Inoltre il tycoon ha detto di essere disponibile a revocare le restrizioni all’uso da parte di Kiev di armi a lungo raggio americane per colpire all’interno della Russia. Questo secondo quanto riferito da un alto funzionario Usa al Wall Street Journal.
Droni sulla Danimarca. Almeno due droni non identificati sarebbero stati avvistati, venerdì sera, sopra la base militare di Karup, la più grande della Danimarca: lo ha annunciato oggi la polizia. Negli scorsi giorni, altri velivoli senza pilota avevano sorvolato alcuni aeroporti del Paese scandinavo. I due droni non sono stati abbattuti.
Altri Paesi hanno subito le stesse violazioni. Secondo l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, “Diversi alleati, tra cui Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia e Romania, hanno subito violazioni dello spazio aereo da parte della Russia. Questi atti sono un’escalation, sono sconsiderati e mettono in pericolo vite umane. E la Russia ne ha la piena responsabilità. Esprimo piena e inequivocabile solidarietà a tutti gli alleati il cui spazio aereo è stato violato. La risposta dell’Alleanza è stata vigorosa e continuerà a rafforzarsi”.