Alta tensione in Medio Oriente: l’Iran replica all’attacco israeliano con tre ondate di missili. Esplosioni a Tel Aviv


Tensione altissima in Medio Oriente. Israele, Hamas, Libano, Siria, Iran e Yemen continuano a far preoccupare il mondo intero per l’escalation. L’ultimo gravissimo episodio risale alla notte di venerdì 13 giugno con l’attacco di Israele all’Iran che ha scatenato la reazione iraniana. L’aeronautica israeliana ha preso il controllo dei cieli iraniani, colpendo siti militari e nucleari. Decapitati i vertici, più di 80 i morti, oltre 300 i feriti. Dopo una serie di minacce verbali, il regime degli ayatollah è passato all’azione rispondendo con il lancio di tre ondate di missili balistici, alcuni dei quali hanno bucato la difesa aerea israeliana. Colpito anche il centro di Tel Aviv e strutture dell’Idf. Morta una donna, almeno 63 i feriti. Alle prime ore dell’alba, nuovi attacchi di rappresaglia contro Israele.
Bilancio pesante in territorio israeliano. Tel Aviv: esplosioni, incendi, un morto 63 feriti, di cui uno in gravi condizioni. Scenario simile a Gerusalemme mentre risuonavano le sirene, con la popolazione chiusa nei rifugi. L’Iran ha poi rivendicato di aver abbattuto due jet israeliani e di aver catturato una pilota donna. Ma quest’ultima notizia è stata smentita da Israele.
I nomi in codice e la reazione di Washington. Il blitz israeliano è stato ribattezzato: “Rising Lion”. Ovvero: “Leone Nascente”. Mentre la rappresaglia di Teheran è stata soprannominata: “True Promise 3”. Che tradotto significa “Vera Promessa 3”. Donald Trump ha commentato l’attacco di Tel Aviv dicendo: “L’azione militare di Israele contro l’Iran è stata eccellente”.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è rivolto direttamente agli iraniani. Il primo ministro in tal senso ha detto: “Popolo iraniano opponetevi al regime malvagio di Teheran e aiutate Israele a spianare la strada per voi affinché possiate ottenere la vostra libertà”.
Nuove esplosioni in Iran. Nel corso della notte nuove esplosioni sono state registrate a Teheran. Per questo motivo è stata attivata la difesa anti-aerea. Parola d’ordine: “Contrastare i proiettili del regime sionista”. Nel mirino di Tel Aviv anche il quartiere di Pastour della capitale iraniana, dove si trovano il palazzo presidenziale di Masoud Pezeshkian e la residenza della Guida Suprema Ali Khamenei. La situazione peggiora di ora in ora e rischia di precipitare.
Alla vigilia del G7 in Canada, la premier Meloni convoca i ministri per fare il punto dopo la drammatica notte di guerra e prepara la stretta sulla sicurezza nei luoghi sensibili per la Comunità ebraica in Italia, bersaglio di possibili rappresaglie. Sorvegliato il ghetto di Roma.
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