Ancora scontri a Hong Kong, agente colpito da una freccia

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A Hong Kong tornano ad infiammarsi gli scontri tra manifestanti e polizia. Gli studenti del Politecnico, sulla penisola di Kowloon, dall’interno dei campus, hanno scagliato frecce – una delle quali conficcatasi nel polpaccio di un agente – e usato le catapulte costruite nei giorni scorsi per lanciare bottiglie molotov contro la polizia che ha fatto ricorso ai gas lacrimogeni e agli idranti caricati con liquido chimico blu tenendosi a distanza dalle linee di difesa erette dagli studenti-manifestanti.

Secondo quanto scrivono le forze dell’ordine di Hong Kong in post su Facebook: “la situazione è in rapido deterioramento. Chiediamo a tutti i cittadini di non dirigersi verso l’area del PolyU, il Politecnico, perchè la situazione si sta rapidamente deteriorando”.

Intanto l’ufficio di Istruzione del governo ha deciso che per motivi di sicurezza che le scuole resteranno chiuse anche domani, annunciando in una nota che le lezioni nelle scuole materne, elementari, medie e nelle scuole speciali dovrebbero riprendere già martedì se le circostanze lo consentiranno (le scuole di Hong Kong sono chiuse da giovedì scorso). L’ufficio, inoltre, ha esortato tutte le parti coinvolte a fermare la violenza e ha fatto appello agli studenti affinché rimangano al chiuso e non si impegnino in attività illegali.

Le manifestazioni che si susseguono da giugno scorso si sono intensificate dopo la morte di un giovane manifestante, caduto da un parcheggio sopra-elevato durante un’operazione di polizia. Le proteste sono iniziate il 9 giugno contro un emendamento alla legge sulle estradizioni, ufficialmente ritirata il 24 ottobre, si sono trasformate in un’opposizione all’ingerenza sempre più accentuata di Pechino nell’autonomia di Hong Kong.