Attacco Francia, killer non schedato. Il Califfato: “Ciò che verrà sarà peggio”

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A  ridosso del primo turno presidenziale di domani la Francia fa i conti con l’incubo di una campagna elettorale stravolta dal terrore con l’attentato sugli Champs-Elysees rivendicato dall’Isis e in cui è morto un agente e lo stesso attentatore.
Ed è scontro tra Marine Le Pen e Bernard Cazeneuve. La leader dell’estrema destra, candidata alle presidenziali per il Front National prende la parola e in una conferenza stampa dal suo quartier generale a due passi dall’Eliseo, vestita di nero in segno di lutto, afferma: “Siamo in guerra contro un mostruoso totalitarismo”. La Le Pen ha invitato tutti all’unità della nazione e alla lucidità.
Ribatte il premier in un intervento solenne davanti alla nazione, in cui punta il dito contro la Le Pen, rea di strumentalizzare “senza vergogna la paura” per “fini” elettorali a due giorni dal voto e dice: “Al Front National attizzano l’odio”.
L’Isis invece, attraverso la sua community online torna a minacciare la Francia: “Quello che verrà sarà peggio”. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web.
Intanto si apprende che il poliziotto ucciso sugli Champs Elysées è stato colpito dal terrorista Karim Cheurfi con due colpi di kalashnikov alla testa. Lo ha detto, in una conferenza stampa a Parigi, il procuratore della Repubblica, Francois Molins.
Lo stesso procuratore ha smentito la notizia che avevano diffuso i media: Cheurfi “non era schedato con la lettera S”, che indica gli individui radicalizzati a rischio di passare alle azione. Nei suoi anni di “detenzione, non aveva mai dato segni di radicalizzazione”, ha aggiunto il procuratore.
L’uomo era stato arrestato lo scorso febbraio per avere minacciato la polizia ed era poi stato rilasciato per mancanza di prove. Nella sua auto, dopo la sparatoria, la polizia ha ritrovato appunti scritti a mano con l’indirizzo della Dgsi. Nella stessa auto, riferiscono i media, insieme ad un fucile a pompa e ad alcuni coltelli, c’erano un Corano e fogli scritti inneggianti all’Isis. Secondo quanto scrive Le Parisien, che cita fonti giudiziarie, tre membri della famiglia di Cheurfi sono stati sono stati fermati e interrogati dalla polizia francese.
All’Eliseo si è tenuto un Consiglio di difesa convocato d’urgenza ieri sera dal presidente francese Francois Hollande dopo l’attentato. Oltre a Hollande, hanno partecipa i ministri dell’Interno, della Giustizia, della Difesa e degli Esteri. Tra gli altri, erano presenti inoltre i capi dei servizi di sicurezza, dell’intelligence e delle forze armate.