Coronavirus, in Usa test sull’uomo: i pazienti vaccinati sviluppano gli anticorpi

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Mentre in tutto il mondo decine di centri di ricerca lavorano per trovare uno scudo contro il Covid-19, dagli Stati uniti arrivano notizie promettenti. La società biotech statunitense Moderna ha annunciato – in anticipo rispetto alla tabella di marcia – che i primi risultati della sua sperimentazione sul potenziale vaccino per il coronavirus sono stati “positivi”. La fase 1 dei test clinici – si spiega – ha mostrato che le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione hanno sviluppato anticorpi in modo del tutto simile ai pazienti di Covid-19 che sono guariti.

I livelli di anticorpi rilevati nelle prime otto persone sottoposte ai test clinici con l’mRNA-1273 –  spiega la società Moderna che ha il suo quartier generale in Massachusetts – sono uguali o superiori a quelli riscontrati nei pazienti guariti dal Covid-19. Inoltre il potenziale vaccino avrebbe finora dimostrato di essere “sicuro e ben tollerato”, non presentando gravi effetti collaterali a parte il rossore nel sito di iniezione per un paziente e alcuni sintomi sistemici in tre pazienti trattati con la dose più alta, ha spiegato l’azienda.

Moderna, che lavora con l’Istituto nazionale delle allergie delle malattie infettive guidato dal virologo Anthony Fauci, consigliere consigliere scientifico di Donald Trump, avvierà ora la fase 2 della sperimentazione e spera di partire presto con la fase 3, ovvero nel mese di luglio quando saranno “arruolati” centinaia o migliaia di pazienti e non più poche decine.

“Siamo molto, molto felici perché per prima cosa il vaccino è risultato generalmente sicuro”, ha dichiarato Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna. Ma ad essere davvero “eccitante – ha aggiunto – è stato il fatto di trovare anticorpi in quantità sufficienti” per prevenire la malattia nei volontari. I dati sugli animali e sull’uomo diffusi finora dalla società non sono ancora stati pubblicati.

Secondo la rivista Nature esistono più di 70 gruppi di lavoro impegnati a trovare un vaccino contro il coronavirus. E c’è chi, tra questi, alla soglia della fase 3 ci è già arrivato. E’ il caso dello studio dell’Università di Oxford e dell’Imperial College di Londra sull’uomo (in collaborazione con l’azienda di Pomezia Advent-Irbm). Il team di ricercatori è sicuro di avere il vaccino subito dopo l’estate, forse a settembre. Il nome del “candidato vaccino” è ChAdOx1 nCoV-19: utilizza un “adenovirus” come vettore per un trasporto più efficiente delle sequenze genetiche necessarie alle cellule umane per la sintesi dell’antigene virale.