Coronavirus, nel mondo quasi 200mila morti. In Belgio studio sull’immunità della popolazione

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Si aggrava a livello mondiale il bilancio delle vittime del coronavirus. I morti si avviano verso quota 200.000, mentre il numero complessivo dei casi ha superato la soglia dei 2,8 milioni: 197.217 decessi a fronte di 2.812.557 casi. Le persone guarite finora sono 794.377. Queste sono le stime della Johns Hopkins University.

Per quanto riguarda l’Europa, nelle ultime 24 ore in Spagna 378 decessi. Lieve incremento quindi rispetto alle 367 vittime registrate ieri, stando alle cifre fornite dal ministero spagnolo della Sanità. Il totale di morti quindi ad oggi è di 22.908. I contagi sono in totale 223.759, con 2.944 nuovi casi positivi, mentre si contano 95.708 guariti.

In Belgio, intanto, uno studio condotto dall’Istituto della Sanità indica che il 4,3% della popolazione ha sviluppato anticorpi contro il coronavirus e l’immunità al Covid-19 della popolazione fiamminga è raddoppiata in due settimane.
“Grazie a questo studio, desideriamo scoprire la percentuale della popolazione sana contaminata dal coronavirus”, ha spiegato la dottoressa Isabelle Desombere, immunologa di Sciensano, che poi ha detto: “In combinazione con altri dati epidemiologici, questi risultati saranno in grado di fornire un’ampia visione del numero di belgi che probabilmente hanno contratto il Covid-19, e quindi hanno sviluppato una possibile immunità” .

Oltreoceano, invece, con 1.258 decessi nelle ultime 24 ore e 51.017 in totale, gli Stati Uniti restano il Paese più colpito in termini assoluti dal coronavirus, ma il saldo giornaliero stilato dalla Johns Hopkins University rivela il dato più basso delle ultime tre settimane. Questo calo una tantum, tuttavia, avverte l’istituto, non indica per ora alcuna tendenza e dovrà ripresentarsi nei prossimi giorni perchè si possa confermare un reale miglioramento della situazione nel Paese. A New York, una neonata di 5 mesi che soffriva di problemi cardiaci, è morta di coronavirus, diventando una delle vittime più giovani della pandemia che si conoscano. Secondo i dati delle autorità sanitarie federali negli Stati Uniti a partire dal 2 aprile scorso sono morti tre bambini tra un anno e 14 anni.