Covid, Madrid, Parigi e Londra seguono l’Italia: tamponi per chi arriva dalla Cina

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

L’aumento dei contagi di Covid-19 in Cina mette in allerta l’Italia e non solo. Per questo, la Spagna, la Francia e l’Inghilterra seguono l’esempio del nostro Paese, introducendo l’obbligo del tampone negativo o, nel caso di Madrid, del vaccino per i passeggeri in arrivo da Pechino. Il governo di Pedro Sánchez ha annunciato l’istituzione di “controlli” nei suoi aeroporti. Così come Israele che richiede ai cittadini stranieri provenienti dalla Cina di mostrare un test negativo di Covid al momento dell’atterraggio all’aeroporto di Tel Aviv.  Il governo di Londra è al lavoro per garantire l’adozione delle stesse misure il prima possibile anche nel Galles, in Scozia e Irlanda del nord.

Ira di Pechino che parla di misure ”infondate e discriminatorie”. In un articolo del Global Times si legge che “la vera intenzione è sabotare i tre anni di sforzi cinesi per controllare il Covid-19″. Le preoccupazioni della comunità internazionale sono legate alla decisione del presidente Xi Jinping di mettere fine alla politica del zero-Covid dopo le proteste di piazza e di non applicare più alcuna restrizione. Questo ha portato a un aumento dei contagi e dei decessi collegati al coronavirus in Cina, che coincide con la decisione di Xi di permettere ai suoi connazionali di riprendere i viaggi internazionali.

Intanto è guerra di numeri sui dati riguardanti i contagi e i decessi per Covid che riguardano la Cina. Pechino insiste: “I nostri dati sono sempre trasparenti“. Un ente nazionale per il controllo delle malattie ha affermato che ieri ci sono stati circa 5.500 nuovi casi locali e un solo decesso. Ma per gli esperti di altri Paesi si tratta di dati  lontanissimi dalla realtà.

In Italia il ministero della Salute avverte: “Lo scenario legato alla pandemia è imprevedibile, è necessario prepararsi per l’inverno”. Il ministro Orazio Schillaci ha affermato che “se ci sarà un aumento dei casi potremmo consigliare nuovamente l’impiego delle mascherine al chiuso” pur rassicurando che “oggi non siamo in questa situazione perché i dati sono in discesa e siamo sereni”. Ieri si è riunita l’Unità di Crisi dalla quale è emerso che dalle prime attività di screening svolte presso gli aeroporti di Lazio e Lombardia si conferma che non sono risultate nuove varianti di Sars-CoV-2 rispetto a quelle già presenti in Italia. Inoltre, si legge in una nota diffusa dal ministero, i dati epidemiologici confermano che in Italia si registra ormai da tempo una tendenza al miglioramento di tutti gli indicatori.