Esplosioni in Crimea, Kiev rivendica la responsabilità

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La guerra in Ucraina è al 174 esimo giorno e Vladimir Putin accusa l’Occidente di aver preparato “per l’Ucraina un futuro da carne da cannone”. Il ministero della Difesa russo ha firmato un contratto per la produzione di missili balistici intercontinentali Sarmat. L’annuncio è stato dato nel corso del forum Army 2022. Il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato a giugno che i Sarmat saranno operativi in Russia entro fine anno e che daranno garanzie di sicurezza alla Russia contro le attuali minacce: “Faranno riflettere coloro che ci stanno minacciando” ha ribadito Putin.

Un incendio questa mattina ha causato l’esplosione di munizioni in una base militare nella Crimea annessa alla Russia. Su twitter il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, a proposito delle esplosioni in Crimea, scrive: “Le forze armate ucraine continuano l’operazione di ‘demilitarizzazione’ di alta precisione per liberare completamente la nostra terra dagli invasori russi. I nostri soldati sono i migliori sponsor del buon umore. La Crimea è Ucraina”. Con queste affermazioni Kiev sembra voler rivendicare la responsabilità.

Un alto funzionario ucraino, parlando con il New York Times in condizione di anonimato, aveva già affermato che le esplosioni nella base militare in Crimea sono state provocate da un’unità militare ucraina d’élite che operava dietro le linee nemiche. Il ministero della Difesa russo in precedenza aveva parlato di un “atto di sabotaggio”. Non ci sono stati feriti gravi, ma sono state distrutte diverse strutture civili, tra cui una linea ad alta tensione e una linea ferroviaria.

Più di mezzo milione di tonnellate di grano è stato intanto esportato dall’Ucraina attraverso il Mar Nero dall’inizio di agosto. A renderlo noto è stato oggi l’Onu. Nella regione russa di Kursk, che confina con il nord-est dell’Ucraina, ignoti hanno fatto saltare, in attentati compiuti in tempi diversi, almeno 6 tralicci che forniscono l’elettricità ai treni lungo una ferrovia adibita al trasporto merci, di fatto interrompendola. Lo scrivono diversi media ucraini e russi, citando i servizi di sicurezza russi Fsb, che danno la colpa a “a sabotatori ucraini”. Gli atti di sabotaggio, secondo l’Fsb, sono stati compiuti il 4, 9 e 12 di agosto.