Francia, ancora proteste in molte banlieue: scontri e arresti

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Ancora una notte di incidenti in molte città della Francia per l’uccisione del 17enne Nahel, tre giorni fa a Nanterre, da parte di un poliziotto a un posto di blocco. Durante gli scontri sono state arrestate 150 persone. Le prime tensioni sono state registrate a Tolosa e a Lille. Sono stati dati alle fiamme cassonetti e lanciati di oggetti contro la polizia che ha risposto con gas lacrimogeni. Poco dopo la mezzanotte le proteste si sono moltiplicate, alla periferia di Parigi ma anche in altre grandi città come Lione o Tolosa. Fiamme anche nel municipio di Mons-en-Baroeul.

Dopo le violenze, Emmanuel Macron ha convocato l’Unità interministeriale di crisi a Beauveau. “Le prossime ore – ha chiarito il presidente francese – devono portare alla riflessione e al rispetto. La marcia bianca va fatta sotto questo segno. Le violenze e gli attacchi contro commissariati, scuole, municipi, contro la Repubblica” dopo l’uccisione di un 17enne da parte di un agente di polizia, ha precisato, “non possono essere giustificati”. La marcia bianca è stata organizzata dalla madre della giovane vittima a Nanterre, nel pomeriggio. “Le prossime ore – ha auspicato ancora Macron – siano di rispetto e raccoglimento. Ci facciano da guida calma e giustizia”. Il presidente ha quindi ringraziato “poliziotti, gendarmi, pompieri e rappresentanti politici mobilitati” per fronteggiare la situazione”.

“Una notte di violenza insopportabile contro i simboli della Repubblica: municipi, scuole e stazioni di polizia sono stati incendiati o attaccati”, ha scritto il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin su Twitter. “Vergogna a chi non ha invitato alla calma”, ha aggiunto.