Gerusalemme, sparatoria davanti a una sinagoga: sette i morti. Ucciso il killer

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Non si ferma la violenza e la vendetta tra israeliani e palestinesi. A Gerusalemme c’è stata una sparatoria davanti a una sinagoga, sette i morti. Ucciso anche l’aggressore: un 21enne palestinese e arrestati i suoi genitori. L’attentato rivendicato da Hamas come ritorsione per i morti di Jenin, ha provocato anche dieci feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni.

Secondo il capo della polizia di Gerusalemme, il killer è fuggito in auto verso il vicino quartiere arabo di Beit Hanina. Inseguito e raggiunto dagli agenti, ha aperto il fuoco ma è stato ucciso dalla reazione armata dei poliziotti. Si tratta di un palestinese di A-Tur, nella parte est della città, identificato in Alkam Khairi, senza precedenti di affiliazione politica.

Il presidente Netanyahu che ha visitato il luogo dell’attentato, ha promesso ‘azioni decise’, ma ha anche invitato la popolazione a non farsi giustizia da sola. Netanyahu ha definito l’attacco “uno degli attentati più gravi degli ultimi anni. Abbiamo deciso alcuni passi concreti immediati e il Consiglio di difesa del governo li varerà in una riunione convocata per sabato sera”.

La condanna degli Usa. “Un orribile attacco terroristico” lo ha definito il portavoce del dipartimento di Stato americano Vedant Patel, precisando che per il momento non sono previste modifiche per la visita del segretario di Stato Antony Blinken in Israele.

Condanna anche da parte dell’Italia. In una nota di Palazzo Chigi si legge che ” Il governo italiano condanna con forza il vile attentato terroristico di Gerusalemme ed esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza allo Stato d’Israele e a tutto il suo popolo”. Il ministro degli Esteri Tajani si è detto “sconvolto dalla notizia dell’attacco alla sinagoga di Gerusalemme, durante lo shabbat. Un atto di terrore, ancora più orrendo nel giorno in cui commemoriamo la Shoah. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alle vittime e ai loro cari”.

In Palestina si festeggia. Dopo che la notizia dell’attentato di Gerusalemme si è diffusa, manifestazioni spontanee di gioia si sono registrate in diverse città palestinesi. Cortei di persone in festa sono stati segnalati a Jenin, Nablus e Ramallah, dove dolciumi sono stati distribuiti ai passanti. Scene di giubilo anche a Gaza City e a Rafah, nel sud della Striscia.

Esultano Hamas e Jihad islamica, che ha definito l’attacco “un’operazione eroica”, aggiungendo che l’attentato odierno “dimostra che si è saldato un fronte unico che include Gerusalemme, la Cisgiordania e Gaza”. Hamas ha invece sottolineato che si è trattato di una “vendetta per i morti di Jenin”. Riferendosi ai 9 palestinesi rimasti uccisi a Jenin negli scontri con l’esercito.