Hiroshima: il mondo ricorda gli 80 anni dal lancio della bomba atomica

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Ottant’anni fa alle 8:15 la bomba atomica “Little Boy” fu lanciata dall’aereo statunitense Enola Gay, devastò Hiroshima. Oggi nell’ora esatta in cui la città giapponese fu colpita dall’ordigno nucleare è stato reso omaggio alle vittime con una cerimonia solenne, tra silenzio e memoria per le 140.000 persone morte.

Alla cerimonia presenti oltre 55.000 persone tra cui un numero record di delegazioni governative, con rappresentanti da 120 Paesi. Tra i presenti anche diplomatici provenienti da Paesi in possesso di armi nucleari, tra cui Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Assenti Russia e Corea del Nord.

Nel suo discorso, il sindaco Kazumi Matsui ha lanciato un messaggio diretto alle nuove generazioni: “Politiche errate in materia di sicurezza e armamenti nucleari possono portare a conseguenze disumane. I giovani devono farsi avanti con consapevolezza e guidare la società civile verso il consenso”. Matsui ha inoltre chiesto al governo giapponese di partecipare come osservatore al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, firmato da oltre 90 Paesi ma mai ratificato dal Giappone.

In un messaggio inviato alla cerimonia, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha ribadito: “le stesse armi che hanno causato tanta devastazione a Hiroshima e Nagasaki vengono nuovamente trattate come strumenti di coercizione”. Lo stesso ha quindi lanciato un appello alla comunità internazionale affinché riprenda il cammino del disarmo nucleare, avvertendo che il mondo è “a un passo da una nuova corsa agli armamenti”.