Medio Oriente, Hamas lancia missili su Israele. Italia e Usa inviano fregata nel Mar Rosso

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

“Israele è pronto per un’altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi” lo ha detto il presidente israeliano Herzog. “I passi di Israele per consentire gli aiuti a Gaza sono molto al di sotto di ciò che è necessario” ha invece detto il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente. Fonti egiziane vicine alla mediazione tra Hamas e Israele finalizzate a una nuova tregua e allo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi hanno confermato che i negoziati stanno riprendendo, anche se al momento non stanno dando risultati.

Medici senza frontiere riferisce che le forze israeliane hanno preso il controllo dell’ospedale al-Awda di Gaza dopo averlo assediato per 12 giorni. Msf aggiunge che uomini di età pari o superiore a 16 anni sono stati portati fuori, spogliati, legati e interrogati, tra cui sei operatori dell’organizzazione umanitaria. Dopo gli interrogatori, la maggior parte sarebbe stata rimandata in ospedale e gli è stato detto di non muoversi.

Le Brigate Qassam hanno oggi dichiarato tramite Telegram di aver lanciato 12 missili verso la caserma dell’aeroporto Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Il braccio armato di Hamas ha affermato di aver effettuato l’attacco in risposta ai massacri contro i civili nella Striscia di Gaza sottolineando di aver preso di mira e distrutto una casa dove si erano installati sette soldati israeliani, uccidendone alcuni e ferendone altri.

Intanto Italia e Stati Uniti hanno anticipato l’invio nel Mar Rosso della fregata europea multi-missione “Virginio Fasan”, inizialmente previsto per febbraio e ora stabilito per il 24 dicembre. La nave farà parte dell’operazione “Atalanta”, alla quale l’Italia già partecipa dal 2009 assieme ad altri Paesi, e navigherà in supporto esterno alla missione diplomatica europea che prevede il pattugliamento delle zone marittime tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e l’Oceano Indiano. Lo scopo è proteggere il transito delle navi mercantili.