Medio Oriente: missili su Tel Aviv ed Haifa. Attaccate le basi in Iran e cresce la rabbia contro il regime

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Attacco Iran su cieli di Gerusalemme e Tel Aviv

Non accenna a placarsi la guerra tra Israele e Iran. Nella notte nuovi attacchi su Tel Aviv. Sono almeno cinque i morti provocati dall’attacco missilistico lanciato nella notte dall’Iran sul centro di Israele. Come riportano i media locali, tre persone – due donne e un uomo di circa 70 anni – sono morte a Petah Tikva mentre un uomo di circa 80 anni è stato ucciso a Bnei Brak. I feriti sono circa un centinaio, dei quali almeno due sono in gravi condizioni. I soccorritori riferiscono di “gravi distruzioni” nel distretto centrale di Israele.

Secondo le Guardie Rivoluzionarie dell’Iran nell’attacco notturno contro Israele è stato utilizzato un nuovo metodo, che ha reso inefficaci i sistemi di difesa. Lo riporta il The Guardian, citando l’agenzia Reuters. “Le iniziative e le capacità impiegate in questa operazione, nonostante il completo supporto degli Stati Uniti e delle potenze occidentali e il possesso della tecnologia di difesa più moderna e avanzata, hanno portato al massimo successo dei missili sui bersagli nei territori occupati” hanno detto le Guardie rivoluzionarie iraniane.

Missili anche su Teheran. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver colpito i siti di lancio di missili terra-terra nell’Iran centrale. Lo ha annunciato il Comando del Fronte Interno dell’Idf, che ha intimato agli israeliani di rimanere nei pressi dei rifugi.

Von der Leyen :”Una soluzione ‘negoziata’ sull’Iran, è la soluzione migliore a lungo termine”. Lo ha detto la presidente della commissione europea in una conferenza stampa congiunta con il presidente del consiglio europeo Antonio Costa a Kananaskis, alla vigilia del G7. Poi, riferendo della sua telefonata con il premier israeliano, ha spiegato che Netanyahu “ha promesso di aumentare gli aiuti a Gaza”. Il presidente americano Trump va in pressing per un accordo e non esclude un coinvolgimento degli Stati Uniti e propone a Putin un ruolo di mediatore. “La Russia non può mediare tra Israele e Iran”, replica il francese Macron.

Intanto in Iran cresce la rabbia contro il regime: “Non eravamo pronti per questo inferno. Siamo impotenti”. Questa la replica di una giovane donna poco dopo che un missile ha colpito un edificio vicino al suo palazzo in via Niroo-Havai, all’invito della portavoce del governo Fatemeh Mohajerani, di rifugiarsi in moschee, scuole e metropolitane. “”Moschee? Scuole? Ci sta prendendo in giro? La mia casa era più forte di loro, ma ora è in parte danneggiata”, aggiunge la donna. Chi ha la possibilità sta lasciando Teheran, chi non riesce si sente in trappola, alla ricerca di rifugi in cui proteggersi. Ma non siamo in Israele dove i Mamad, le safe room delle case israeliane sono la normalità. Scarseggiano anche i ricoveri di emergenza.