Medio Oriente, Netanyahu: “Nessuno ci fermerà”. Tensione nel Mar Rosso

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La guerra in Medioriente giunge oggi al centesimo giorno. L’esercito israeliano ha eliminato una cellula terroristica di 4 uomini che dal Libano si era infiltrata nel territorio dello Stato ebraico all’altezza di Har Dov. Ieri un nuovo raid su Gaza City ha provocato decine di morti: il ministero della Sanità di Hamas riferisce di 60 vittime per gli intensi bombardamenti che hanno colpito soprattutto le zone del sud.

Secondo le ultime stime gli israeliani morti dall’inizio del conflitto sono almeno 1.300 mentre i palestinesi rimasti uccisi dalle bombe sono oltre 24mila. La popolazione della Striscia di Gaza vive in condizioni disumane, tra freddo, malattie e mancanza di acqua e cibo. I profughi sono almeno 1,9 milioni. Intanto il premier Netanyahu tuona: “Nessuno ci fermerà, né L’Aja né l’Asse del male”. Per il Wall Street Journal Israele starebbe preparando un attacco al confine con l’Egitto.

Sale ulteriormente la tensione nel Mar Rosso: gli Stati Uniti hanno preso di mira gli Houthi per il secondo giorno consecutivo, con nuovi raid diretti in Yemen per indebolire le capacità militari del gruppo sciita che minaccia cargo e petroliere occidentali. Il movimento alleato dell’Iran ha reagito in modo sprezzante: “Continueremo a impedire il traffico delle navi dei Paesi amici di Israele”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del Congresso provinciale di Forza Italia a Reggio Calabria, dichiara che nel Mar Rosso la situazione è molto delicata e si sta lavorando per una de-escalation. Il vicepremier ha inoltre sottolineato che l’Italia è impegnata per dar vita a una missione militare europea nella regione.