Naufragio in Grecia: la Bbc smentisce la versione delle autorità elleniche

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Ancora tanti i punti da chiarire sul terribile naufragio di migranti avvenuto in Grecia al largo di Pylos- Nestoras nel Peloponneso. La versione della Guardia Costiera greca scricchiola sempre più di fronte ad iniziali contraddizioni e nuove prove. Le prime dichiarazioni delle autorità elleniche parlavano di difficoltà nei soccorsi a causa del mare mosso.

La versione greca non regge. Versione però smentita da diverse immagini che confermavano mare calmo e ottime condizioni meteo per i soccorsi. Successivamente la Bbc ha ottenuto ulteriori prove che smentiscono la versione greca. Analizzando il movimento di altre navi nell’area, emergerebbe infatti che il peschereccio sovraffollato non si è mosso per almeno sette ore prima di capovolgersi, mentre la guardia costiera sostiene che l’imbarcazione era in rotta verso l’Italia e non necessitava di soccorsi. Al momento risultano almeno 79 persone morte, ma le Nazioni Unite affermano che ne mancano almeno 500 all’appello.

L’Onu ha chiesto un’indagine sulla gestione del disastro da parte della Grecia. Due gli eventi da chiarire, entrambi avvenuti tra le 45 e le 50 miglia nautiche dalla costa di fronte alla cittadina di Pylos. Nel primo, il peschereccio in viaggio da quasi 5 giorni viene avvicinato dal primo mercantile che arriva in soccorso, il Lucky Sailor, poco dopo le 18 del 13 giugno scorso. Il secondo, a circa 5 miglia di distanza, là dove il Mediterraneo è più profondo e dove il motopeschereccio è affondato, al buio, alle 2 di notte del 14 giugno. In pratica per circa 7/8 ore il peschereccio non si sarebbe praticamente mosso, mentre le autorità elleniche sostengono che una loro motovedetta ha “osservato a distanza il peschereccio” per almeno tre ore, tra le 22.40 e l’1.40, “senza notare alcun problema nella navigazione, perché aveva rotta e velocità costanti”.

Oggi lutto nazionale in Pakistan. Il primo ministro Shehbaz Sharif ha anche formato una commissione d’inchiesta e ha ordinato alle forze dell’ordine di rintracciare le persone coinvolte nel traffico di esseri umani. Al momento sono 10 gli arresti. La maggior parte dei migranti coinvolti nel naufragio sarebbe originaria dello Stato di Azad Kashmir e di quello di Gujarat.

Quanto avrebbero guadagnato i trafficanti. Un testimone sopravvissuto avrebbe sentito “Dai trafficanti che guidavano il peschereccio, che a bordo eravamo 747”. Facendo una media, il clan criminale che ha stipato all’inverosimile le persone sul peschereccio partito da Tobruk all’alba del 9 giugno, ha incassato circa 5 milioni di euro.