Ritirata russa dall’aeroporto di Gostomel. Previsti oggi altri 7 corridoi umanitari da Mariupol

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Entra nel trentottesimo giorno la guerra in Ucraina: proseguono gli attacchi aerei su numerose città tra cui Odessa e Leopoli, mentre le forze russe, afferma il presidente Zelensky, si stanno ammassando nel Donbass e preparano un’offensiva ancora più potente. “Almeno 5mila persone sono state uccise a Mariupol, aggiunge, e circa 170.000 stiano soffrendo per carenza di cibo, acqua e elettricità; 3.700 gli evacuati verso Zaporizhzhia”. Zelensky poi accusa: “Mosca sta cercando di reclutare soldati anche in Crimea, è una violazione del diritto umanitario internazionale“.

Il presidente ucraino poi in un’intervista a Fox News, dice che una vittoria della verità significa una vittoria per l’Ucraina e gli ucraini. “La domanda è quando finirà. Questa è una domanda profonda. E’ una domanda dolorosa. Oltre alla vittoria, il popolo ucraino non accetterà alcun risultato” sottolinea Zelensky che poi su che cosa sia disposto ad accettare al fine di garantire un accordo di pace, aggiunge: “Non scambiamo il nostro territorio. La questione dell’integrità territoriale e della sovranità è fuori discussione”.

Secondo quanto riferisce la Bbc le forze russe si sarebbero ritirate dall’aeroporto di Gostomel vicino alla capitale ucraina Kiev, che è stato teatro di battaglia dall’inizio del conflitto, stando all’intelligence militare britannica. Intanto in un tweet dell’Ukraine Crisis Media Center si legge: “Corpi di civili torturati sono stati trovati nella regione di Sumy, nel nord ovest dell’Ucraina”. La cittadina, che si trova a una ventina di chilometri dal confine con la Russia, è rimasta per circa un mese sotto l’occupazione delle forze armate russe ed è stata liberata nei giorni scorsi dagli ucraini.

“Sette corridoi umanitari, incluso un nuovo tentativo per evacuare Mariupol, sono previsti per oggi in Ucraina” ha detto il vice primo ministro dell’Ucraina Iryna Vereshchuk, come riporta il Guardian. Il corridoio di Mariupol prevede sia il trasporto privato sia autobus, ha detto Vereshchuk.

Il New York Times, citando un ufficiale americano, rende noto che gli Usa invieranno tank di fabbricazione sovietica per rafforzare la difesa ucraina nel Donbass. Si precisa inoltre che è la prima volta che gli Usa trasferiscono carri armati dall’inizio della guerra. Richiesti dal presidente ucraino Zelensky, consentiranno lanci di artiglieria a lunga gittata su obiettivi russi in Donbass. Il Pentagono invierà poi fino 300 mln di dollari in più in aiuti militari inviando anche armi di ultima generazione quali missili guidati da laser e droni ‘kamikaze’.

L’invio di armi dal nostro Paese all’Ucraina è stato invece stigmatizzato dall’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov. “Questa decisione del Parlamento italiano è stata adottata proprio il giorno in cui è iniziato il primo round di negoziati, in Bielorussia. È come cercare di spegnere il fuoco col cherosene”, ha detto il diplomatico sottolineando: “Questo introduce un po’ di negatività nei nostri rapporti bilaterali”.