Strage a Kabul davanti una scuola: 55 vittime, quasi tutte studentesse

Sale ad almeno 55 il bilancio ufficiale delle vittime, quasi tutte studentesse, di due bombe che sono esplose fuori da una scuola femminile nel distretto di Dasht-e-Barchi, a ovest della capitale afghana Kabul. La prima autobomba ha spaventato le scolare che stavo uscendo dall’istituto e immediatamente dopo c’è stata una seconda deflagrazione, probabilmente causata da due razzi. Molti residenti stavano facendo acquista in vista della festa della prossima settimana per la fine del Ramadan.

Marco Puntin, Programme coordinator di Emergency in Afghanistan riferisce di aver già ricevuto 26 feriti, quasi tutte ragazze tra i 12 e i 20 anni, mentre una persona era già morta all’arrivo. “Siamo estremamente preoccupati da questa escalation di violenza che ha colpito Kabul e altre zone del Paese nelle ultime settimane, dopo l’annuncio del ritiro delle truppe Nato” ha raccontato Puntin  la cui organizzazione ha a Kabul uno dei suoi due centri chirurgici per assistere i feriti di guerra.

Lo scorso giugno la stessa area è stata colpita da un attacco dell’Isis. Il ministero dell’Interno afghano ha annunciato di aver aperto un’inchiesta per terrorismo. Secondo la Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama) malgrado gli accordi fra Stati Uniti e talebani, siglati a Doha lo scorso 29 febbraio, e dopo diversi mesi di negoziati con il governo afgano, non c’è stata nessuna tregua per la popolazione locale: il numero delle vittime civili nel primo trimestre del 2021 è infatti già tornato ai livelli del 2019, cancellando quindi la speranza di una diminuzione delle violenze che si era registrata a inizio 2020.