Tensione in Israele, scontri nella moschea di Al Aqsa. Hamas: “Crimine senza precedenti”

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Torna altissima la tensione a Gerusalemme dove diverse persone sono rimaste ferite negli scontri scoppiati all’interno della moschea di Al Aqsa. La polizia è intervenuta per espellere alcuni “agitatori”, con una mossa definita “senza precedenti” da Hamas. Dopo gli scontri c’è stato un lancio di razzi contro alcune città a sud di Israele.

I fatti. Tutto sarebbe iniziato quando la polizia israeliana ha fatto irruzione nella moschea Al-Aqsa aggredendo i fedeli musulmani. Secondo i media palestinesi, sono nati scontri tra militari e fedeli.  La polizia parla invece di “allontanamento di alcuni agitatori” che avrebbero introdotto “bastoni, pietre e fuochi d’artificio”. Immediata la risposta di Hamas che ha definito “criminale” l’azione, mentre il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha avvertito Israele che questa mossa “supera tutte le linee rosse e porterà a una grande esplosione”.

Rischio escalation. La tensione a Gerusalemme è molto alta già da diversi mesi. E dopo questo episodio rischia di diventare ancora più pericolosi. Il timore è che altre violenze possano essere alimentate dalla Pasqua ebraica e dal Ramadam, il mese sacro del digiuno musulmano. Possibile, dunque, la rappresaglia di Tel Aviv. Mentre l’esercito israeliano fa sapere che la Striscia di Gaza è stata colpita da una serie di razzi. Non ci sarebbero vittime, ma sarebbe stata colpita una fabbrica nella zona industriale provocando seri danni.