Thailandia. L’allenatore con una lettera si scusa con i genitori dei ragazzi

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Non si ferma la corsa contro il tempo per cercare di salvare i 12 ragazzi thailandesi e il suo allenatore rimasti incastrati nella grotta di Tham Luang dove da due settimane sono bloccati. Intanto proprio il coach dei giovanissimi nella prima lettera che sia lui sia la squadra hanno inviato attraverso i sub che stanno facendo la spola tra la cava e la terra, : “Voglio scusarmi con i genitori – scrive il tecnico 25enne -. In questo momento tutti i bambini stanno bene, i soccorritori si stanno prendendo cura di me e prometto che io mi prenderò cura dei bambini nel miglior modo possibile. Grazie – conclude – per tutto il supporto che ci state offrendo”. Anche i ragazzi hanno scritto alle famiglie, affermando di star bene pur sentendo la mancanza.

Per quanto riguarda il soccorso intanto è esclusa al momento l’ipotesi di un’evacuazione subacquea perché i ragazzi non sono ancora in grado di affrontarla. I ragazzini intrappolati nella grotta “hanno già imparato” a usare l’attrezzatura da sub, ma l’operazione di salvataggio deve essere “testata” per garantire “un rischio minimo”, ha affermato Narongsak Osottanakorn, il governatore della provincia settentrionale thailandese di Chiang Rai. “Stiamo cercando di definire il piano migliore – ha spiegato – Se il rischio sarà minimo, tenteremo. La decisione in ogni caso potrebbe però cambiare se ricominciassero le forti piogge: in tal caso si tenterebbe di portare via subito i ragazzi.

Sale intanto l’angoscia: la mancanza di ossigeno e la stanchezza per l’estenuante percorso hanno ridotto il numero di soccorritori che fanno la spola con il punto nella grotta Tham Luang, ma almeno quattro persone sono sempre con il gruppo. Lo ha dichiarato poco fa il governatore Narongsak Osatanakorn, che dirige le operazioni.

Durante le operazioni di salvataggio ha perso la vita anche un soccorritore: era un ex Navy Seal, aveva 38 anni ed è già considerato un eroe: mentre era impegnato in un’operazione di trasporto di bombole nella grotta dove ormai l’ossigeno scarseggia (è sceso alla pericolosa soglia del 15% contro un valore medio di 21%) è rimasto senza aria. Non si capisce se per carenza di ossigeno durante l’immersione o malfunzionamento della bombola.

Anche un ingegnere di Elon Musk per salvare i ragazzi. Si è attivato per soccorrere i ragazzi anche un ingegnere thailandese che lavora per l’imprenditore statunitense Elon Musk, proprietario di aziende tecnologiche innovative come Tesla e Space X. L’uomo è impegnato a perlustrare l’esterno della grotta Tham Luang, nella speranza di trovare un varco nella roccia dove poter scavare per raggiungere i 12 giovani calciatori intrappolati con il loro allenatore da due settimane. Lo ha annunciato un portavoce del ministro degli Esteri, citato dal quotidiano thailandese The Nation. L’ingegnere thailandese sarà raggiunto in serata da tre colleghi stranieri che lavorano per Tesla, Space X e Boring Company, tre delle aziende di spicco di Musk.