Ucraina, 120 missili su Nikopol. Identificati 250 siti web di fake news sulla guerra

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Continuano i bombardamenti nell’est dell’Ucraina: 120 missili sono stati lanciati su Nikopol. Il presidente ucraino Zelensky invita i Paesi occidentali a vietare l’ingresso ai cittadini russi e nel suo consueto video messaggio alla nazione aggiunge: “Serve risposta contro ricatto nucleare. Sono necessarie nuove sanzioni contro lo stato terrorista e l’intera industria nucleare russa per aver creato la minaccia di un disastro nucleare. Il mondo non dovrebbe dimenticare Chernobyl e ricordare che la centrale nucleare di Zaporizhzhia è la più grande d’Europa. Il disastro di Chernobyl fu un’esplosione in un reattore, la centrale nucleare di Zaporizhzhya è composta da sei unità di potenza”, ha aggiunto Zelensky. Dopo gli ultimi bombardamenti che hanno colpito la centrale ucraina di Zaporizhzhia, anche il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha ribadito: “Qualsiasi attacco a una centrale nucleare è suicida”.

A Kiev continuano ad arrivare gli aiuti dall’Occidente. Il Pentagono ieri ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti in armi all’Ucraina da un miliardo di dollari. Il presidente Joe Biden lo ha definito “il più consistente dall’inizio della guerra”. E l’Onu intanto aumenta l’appello per gli aiuti umanitari fissando il nuovo obiettivo a 4,3 miliardi di dollari. L’ambasciatore russo a Washington fa sapere però che il nuovo pacchetto di aiuti militari americani conferma che gli Stati Uniti non intendono aiutare a risolvere pacificamente la crisi in Ucraina, ma vogliono prolungare il conflitto. “Washington continua a gettare benzina sul fuoco” ha sottolineato l’ambasciatore.

Intanto secondo quanto riporta il Guardian una società con sede a New York che studia e tiene traccia della disinformazione online, il NewsGuard, ha identificato 250 siti Web che diffondono attivamente la disinformazione russa sulla guerra. Questi siti hanno lo scopo di aggirare gli sforzi dell’Unione Europea per bloccare la propaganda russa e la disinformazione sulla guerra. Ci sono accuse secondo cui l’esercito ucraino avrebbe organizzato alcuni attacchi mortali per generare sostegno globale; il presidente ucraino Volodymyr Zelensky starebbe simulando apparizioni pubbliche; i rifugiati ucraini starebbero commettendo crimini in Germania e Polonia. Alcuni dei siti si presentano come think tank o organi di informazione indipendenti e circa la metà sono in lingua inglese, mentre altre sono in francese, tedesco o italiano.