Carabiniere ucciso a Roma: indagati il pusher e l’intermediario della droga

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E’ stata allestita in piazza Monte della Pietà, a Roma, la camera ardente di Francesco Cerciello Rega, il vice brigadiere dei carabinieri ucciso a coltellate da due americani. I funerali si terranno lunedi 29 luglio nella Capitale.

Nel frattempo, è stato accertato che sono state undici in totale le coltellate inferte da Elder Finnegan Lee al vice brigadiere Mario Cerciello Rega.

E’ quanto rivela l’autopsia svolta all’istituto di medicina legale della Sapienza. In un primo momento i colpi che hanno raggiunto il carabiniere sembravano otto ma l’esame autoptico ha individuato altri tre fendenti. Cerciello Rega è deceduto a causa della forte emorragia

Proseguono intanto le indagini dell’Arma. Individuato il pusher che ha venduto aspirina al posto della droga ai due californiani arrestati per l’omicidio del vice brigadiere. Proprio per “rifarsi” della truffa subita, i due statunitensi avrebbero derubato l’uomo che gli aveva indicato dove trovare la droga, per poi chiedergli 100 euro e un grammo di cocaina per la riconsegna dello zaino.

L’uomo avrebbe quindi dato l’allarme al 112. Quando i due americani si sono trovati di fronte i carabinieri ne è nata una colluttazione che ha portato all’uccisione di Cerciello Rega. Il pusher, stando a quanto emerso, sarebbe un italiano. Al vaglio anche la posizione dell’intermediario, Sergio Brugiatelli, che, a quanto ricostruito, accompagnò personalmente i ragazzi dal pusher. Entrambi saranno indagati per reati di droga.

I file audio con le telefonate al 112. A diffondere i due file audio riguardanti la vicenda dell’omicidio del vicebrigadiere è stato il comando provinciale dei carabinieri di Roma. Il primo file riguarda la telefonata fatta al centralino 112 dalla vittima del furto, con il cellulare di un passante, e il passaggio dal 112 alla centrale Operativa dei Carabinieri di Roma.

Il secondo file audio riguarda la telefonata fatta dall’operatore dei carabinieri al cellulare del passante, da cui era partita la richiesta di intervento e su cui vengono chiesti altri dettagli.In precedenza era stata resa nota la telefonata al 112. Si sente Sergio Brugiatelli, l’uomo derubato dello zaino, che dice: “Mi hanno rubato la borsa. Ho chiamato questi ragazzi e mi chiedono un riscatto di soldi. Devo fare una denuncia. Dentro ho i documenti, non dico i soldi. Se potete venire almeno vi do il numero così se si mi rispondono potete rintracciarli”. A contattare i carabinieri è stata inizialmente una donna spiegando che accanto a lei c’era una persona derubata a cui i ladri chiedevano tra gli 80 e i 100 euro per riavere la borsa. Poi ha passato il telefono a Brugiatelli il quale ha raccontato come sarebbero andate le cose: “Sono a piazza Gioacchino Belli”. Quindi, nella conversazione telefonica non emergono mai particolari riferibili a scambi di droga.