Mondiali di nuoto. Benedetta Pilato, una predestinata: argento nei 50 rana a 14 anni. Solo bronzo per Paltrinieri nei 1500 sl

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Straordinaria Benedetta Pilato nell’ultima giornata dei Mondiali di nuoto: a soli 14 anni conquista la medaglia d’argento nei 50 rana. E’ stata battuta solo dall’americana King. Un risultato fantastico dopo il record italiano conquistato in batteria. La King, ha trionfato con il tempo di 29.84, mentre l’azzurra ha fermato il cronometro sui 30” esatti. Bronzo alla russa Efimova.

L’altra italiana in gara, Martina Carraro, ha chiuso al quinto posto in 30.49. Capelli lunghi e un sorriso raggiante da predestinata: all’età di 14 anni e 6 mesi, la Pilato è diventata l’azzurra più giovane a debuttare a un Mondiale, battuto il record di precocità di Federica Pellegrini. La sua notorietà è destinata a crescere anche sui social: a oggi la giovane tarantina ha più di 11mila follower.

La grande gioia della Pilato
. Dopo la conquista dell’argento mondiale, la 14enne ha detto: “Non ci credo, sono contentissima. Non posso dire altro. Voglio vivermi questo momento, non ci credo ancora. Non sono mai stata così tesa prima di una gara. Vedendomi col terzo tempo l’idea di una medaglia mi ha sfiorato, ma non mi aspettavo tutto questo. E’ bellissimo competere con gente come la King, così piena di esperienza. Quando ho toccato ho visto la luce sul blocco e ho inziato a urlare. Mi stavo sentendo male, anche la King mi ha chiesto se era tutto ok. Io vice campionessa del mondo, mi viene da piangere. Aiuto…”.

Benedetta Pilato più precoce di Federica Pellegrini. L’azzurra, specialista nei rana, è nata a Taranto il 19 gennaio 2005. Si allena nella piscina Solaris di Pulsano, in provincia di Taranto, e frequenta il liceo scientifico. Nuota dall’età di due anni e il suo allenatore Vito D’Onghia è forse la persona che la conosce meglio dopo i suoi genitori: l’ha presa tra le braccia quando aveva 4 anni e l’ha seguita in tutta la sua crescita agonistica. A giugno al Trofeo Sette Colli Benedetta ha stabilito il record italiano assoluto nei 50 rana (30”13) poi polverizzato  da lei stessa in questi Mondiali. Il 3 luglio, invece, alla sua prima presenza in Nazionale agli Europei giovanili di nuoto 2019 di Kazan, la Pilato ha vinto la medaglia d’oro nei 50 rana, stabilendo il record dei campionati con 30″16. Due giorni dopo ha conquistato l’argento nella staffetta 4×100 mista femminile (4’05″66).

Da Benedetta la sirenetta a re Greg costretto ad abdicare. Paltrinieri cede lo scettro del suo regno al più forte. Greg fuoriclasse ma pure signore, rende merito con rispetto a chi lo ha battuto. In questo momento Florian Wellbrock è il più forte di tutti. Il tedesco si merita la corona e gli applausi, autore di una doppietta storica che avrebbe voluto tanto ottenere Gregorio. Entrambi hanno deciso di affrontare la doppia sfida, in mare e in piscina, e il 21enne di Brema ha fatto il botto: medaglia d’oro nella 10 km di fondo e vittoria pure in piscina nei 1500 stile. La finale è stata un combattimento estenuante. Per tutte e trenta le vasche si sono studiati spalla a spalla Paltrinieri, Wellbrock e l’ucraino Romanchuck. Non si era mai vista una gara simile nel mezzofondo in nessuna piscina al mondo. Pensare che un tempo i 1500 erano considerati la gara più noiosa, quella dove c’era il tempo per alzarsi dal divano e distrarsi. Ci ha pensato proprio Paltrinieri, negli ultimi anni, a rendere emozionante questa competizione.

La Pellegrini chiude quarta con la staffetta 4×100 mista. Quarto posto per le azzurre. Nella finale vinta dagli Usa, il quartetto composto da Margherita Panziera, Martina Carraro, Elena Di Liddo e Federica Pellegrini ha chiuso in 3’56″50 alle spalle delle statunitensi (prime in 3’50″40, record mondiale), delle australiane e delle canadesi. Federica Pellegrini, dopo l’oro nei 200 stile, saluta così il suo ultimo mondiale e con uno splendido sorriso dichiara: “Mi vedrete ancora nuotare mi fa strano pensare che non farò altri mondiali. Ma tra un anno ci sono le Olimpiadi e lavoreremo per queste”. La regina del nuoto italiano non intende abdicare.