Coronavirus: 28.352 nuovi casi, 827 morti. Tre regioni diventano arancioni. Linee guida sulle festività

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Arrivano le linee guida sulle festività dettate dagli esperti del Comitato tecnico scientifico al governo per impostare il Dpcm che sostituirà il testo in scadenza il 3 dicembre: cenone di Natale e Capodanno sì ma massimo in sei e soprattutto, con tracciamento dei presenti, specie per quelli che potrebbero nei giorni precedenti, aver avuto contatti con potenziali positivi.

Evitare baci e abbracci sempre, anche quando si entra in casa. La messa di Natale potrebbe essere vietata o si valuta l’ipotesi di anticipare la celebrazione di un paio d’ore. Regole uniche per tutta Italia. Per quanto riguarda gli impianti sciistici potrebbero aprire dopo il 20 gennaio ma solo in assenza di un nuovo picco di contagi.

Unica eccezione ammessa, riguarderebbe il coprifuoco che potrebbe essere a tempo. Per i giorni di festa infatti potrebbe essere revocata. “Sarà davvero minima – avvertono gli esperti – con il limite forse spostato alle 23, o anche addirittura solo alle 22.30. Nulla è deciso. Ma si punta ad una mini-estensione per consentire “un ampliamento dei percorsi di vendita” e aumentare gli orari disponibilità dei negozi al fine di evitare gli assembramenti.

Intanto nelle ultime 24 ore sono stati registrati 28.352 i nuovi casi di coronavirus a fronte di 222.803 tamponi eseguiti (il giorno precedente i contagi erano stati 29.003 su 232.711 test). Nelle ultime 24 ore ci sono stati 827 morti, per un totale di 53.677 dall’inizio della pandemia. Diminuiscono di 64 unità le terapie intensive (3.782 in tutto), mentre sono 354 in meno le persone ricoverate negli altri reparti Covid (33.684 in totale).

Il ministro Speranza ha modificato la suddivisione dell’Italia in fasce per contrastare la diffusione del coronavirus. Da domani la Lombardia, il Piemonte e la Calabria non saranno più zona rossa ma arancione. Area gialla per Liguria e Sicilia. Restano in zona rossa Toscana, Abruzzo, Valle d’Aosta, Campania e la Provincia di Bolzano.