Covid, 101.762 nuovi casi. Sale occupazione terapie intensive. Tasso di positività al 16,6%

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Nell’ultimo bollettino del ministero della Salute si registra un ulteriore aumento della pressione ospedaliera: salgono i pazienti con il Covid ricoverati nei reparti ordinari e quelli in terapia intensiva, questi ultimi aumentati al 17% con un tasso di occupazione cresciuto in 9 Regioni in 24 ore. Secondo l’immunologo Sergio Abrignani, membro del Comitato Tecnico Scientifico, nell’arco di 30 giorni i decessi potrebbero diventare 2.500 fra i non vaccinati. In Italia ci sono 101.762 nuovi casi di coronavirus a fronte di 612.821 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore; registrati altri 227 decessi. Tasso di positività al 16,6%.

Sabato ha dovuto riaprire il reparto Covid dell’ospedale di Codogno che era stato chiuso a giugno, qui era stato identificato il primo caso italiano il 20 febbraio del 2020. I letti occupati in reparto sono 14 mentre due persone si trovano in Rianimazione. La direzione sanitaria ha lanciato un appello ai cittadini affinché si rechino in ospedale solo se assolutamente necessario.

Secondo gli esperti le pandemie contemporaneamente in corso in Italia in questo momento, che fanno sfiorare i due milioni di casi, sono due: una è quella preesistente causata dalla variante Delta e l’altra è la più recente dovuta alla variante Omicron. Ma il dottor Abrignani in un certo senso rassicura: “Oggi con i vaccini, le probabilità di morire di Covid sono in media una su mille, più o meno come con l’influenza. I vaccinati giovani e quelli anziani in buone condizioni non muoiono”.

Dalla Fondazione Gimbe, il presidente Nino Cartabellotta, dice che è difficile sapere ora quando ci sarà il picco di contagi. “Al momento abbiamo la circolazione di due varianti, la più contagiosa che è la Omicron e l’altra meno contagiosa che è la Delta e immaginare quando sarà il picco nazionale è impossibile perché potrà vedere situazioni regionali completamente diverse. In questo momento – sottolinea Cartabellotta – è importante vedere i segni di rallentamento della salita della curva e in questo momento purtroppo non lo stiamo vedendo”.