Covid-19, in Veneto zero nuovi casi e zero decessi. Arcuri avverte: l’emergenza finirà solo col vaccino

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Zero nuovi casi e zero vittime in 24 ore: per la prima volta in Veneto, una delle regioni più colpite dalla pandemia, non crescono i numeri legati al coronavirus. I positivi restano fermi a 19.183 (1.085 quelli attualmente positivi al Covid) e i decessi a 1.954 tra morti ospedalieri e non. Una tendenza già anticipata dai dati di ieri sera che vedevano una crescita di 1 positivo e solo 3 decessi.

Numeri, sebbene confortanti, che non autorizzano però ad abbassare la guardia perché, come ribadito dal commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri, “l’emergenza finirà solo quando verrà scoperto un vaccino e sarà prodotto in dosi sufficienti.  “Le polemiche politiche meglio relegarle in un cassetto. La gestione pubblica dell’emergenza è stata criticata, ma non si è considerato il tempo e spesso le critiche erano distanti dalla realtà” ha puntalizzato Arcuri durante la trasmissione della Rai Mezz’ora in più, facendo appello alla responsabilità degli italiani perché “se saremo responsabili potrà esserci una recrudescenza ma sarà contenuta”.

“Noi oggi abbiamo più del doppio dei posti in terapia intensiva, abbiamo un numero largamente sufficiente di Dpi. In media abbiamo fatto 40 mila tamponi al giorno” – ha aggiunto il commissario suggerendo di iniziare “a dare la caccia agli asintomatici con una strategia nazionale, che in una fase come questa sono più importanti di chi il virus ce l’ha”, ha detto ancora Arcuri. “I test molecolari sono l’unica vera componente per dire se c’è contagio oppure no e su questo bisognerebbe fare la caccia agli asintomatici – ha ribadito – Oggi su questo siamo meno impreparati di come eravamo a marzo, dunque dobbiamo preparaci e in questa fase accelerare”. Arcuri ha poi sottolineato che è necessario “far pagare i test sierologici un prezzo accettabile”.

Per quanto riguarda la App Immuni Arcuri ha fatto sapere che, alla vigilia dell’avvio ufficiale della sperimentazione in quattro Regioni (lunedì 8 giugno), l’applicazione è già stata scaricata da 2 milioni di utenti. “È una app molto utile e il tracciamento è una componente essenziale per questa fase“ ha quindi sottolineato invitando tutti i cittadini a scaricarla.


“Nelle prime notti eravamo disarmati”
ha poi ricordato Arcuri ripercorrendo le prime tappe dell’emergenza sanitaria. “Io dovevo decidere dove regalare la vita e dove far rischiare la morte.” E ancora: “In 80 giorni abbiamo fatto cose straordinarie. Tra queste l’aver distribuito oltre 380 milioni di mascherine. Prima dipendevamo dalla Cina. Oggi oltre il 50% dei nostri ordini è fatto da aziende italiane”.“Nessun Paese del mondo era preparato a gestire a questa emergenza”, ha quindi aggiunto: “Gli italiani sono stati straordinari, non io”, ha osservato, “io ho solo accompagnato di giorno e di notte questo processo” di uscita dal lockdown.  “Questa esperienza non si deve più ripetere” ha chiosato Arcuri invitando a “non dimenticare quanto è successo”.