Covid, scoperta nuova variante Omicron nel Regno Unito: Xe, forse più contagiosa

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Nel Regno Unito è stata scoperta una nuova variante Omicron, denominata Xe: la nuova mutazione è sotto monitoraggio e secondo le prime stime potrebbe essere più contagiosa del 10% rispetto a Omicron 2 ma questo dato necessita di ulteriori studi e quindi la sua maggiore contagiosità non è stata ancora confermata. E’ stata rilevata per la prima volta in Uk il 19 gennaio scorso, e da allora è stata riscontrata in 637 persone.

“Questo particolare ricombinante, XE, ha mostrato un tasso di crescita variabile e non possiamo ancora confermare se abbia un vero vantaggio di crescita”, ha così chiarito la professoressa Susan Hopkins, consulente medico di riferimento presso l’agenzia sanitaria. L’Oms precisa intanto che finché non verranno riportate significative differenze nella trasmissibilità del mutante e nelle caratteristiche della malattia, la XE verrà considerata una variante appartenente alla famiglia Omicron. L’agenzia delle Nazioni Unite per la sanità continuerà a monitorare questa e altre mutazioni del coronavirus pandemico.

Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consulente del ministro della Salute, intanto questa mattina ha sottolineato che la nuova variante Omicron Xe sembra più contagiosa e una persona che oggi ha 2 dosi, non è praticamente vaccinata. “Il virus contagia anche i vaccinati, in particolare chi non ha fatto il booster. Questa vaccinazione è fatta con 3 dosi. Questa malattia non dà un’immunità permanente, anche un soggetto guarito può reinfettarsi. Fino al 4% delle persone si reinfetta – spiega ancora Ricciardi – e cominciano ad esserci soggetti che si reinfettano più di due volte. Ci dobbiamo preparare mentalmente a una battaglia di lunga durata che non finisce con l’emergenza giuridica: vaccinazioni, green pass, mascherine e comportamenti saggi vanno tenuti. Dobbiamo stare ancora attenti ai nostri comportamenti, ci troviamo a fronteggiare una variante contagiosissima. Dobbiamo vaccinare i 5 milioni di cittadini ancora non vaccinati – ha sottolineato – dobbiamo far capire ai quasi 8 milioni di italiani che hanno solo due dosi di vaccino di fare la terza, e che i comportamenti negli spazi chiusi sono a rischio se non si indossa la mascherina”.

Gli fa eco Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: “In questa situazione, tra la fine dello stato di emergenza e il virus che continua su livelli importanti, è necessario continuare a vaccinarsi, e fare terze dosi e quarte dosi per i soggetti più fragili. Devo denunciare ancora il ritardo su questo, con vaccinazioni ferme al 7% o 9% sul totale di questi soggetti in secondo luogo, è necessario ricordare che il virus è estremamente contagioso e, quindi, al chiuso le mascherine vanno ancora portate” sottolinea Cartabellotta aggiungendo inoltre: “Il virus c’è ancora e dobbiamo farci i conti. Queste regole sono piccoli fastidi che, però, dobbiamo continuare a sopportare perché è proprio grazie ad essi se potremo riprendere la vita di prima”.

Il bollettino di oggi. Secondo il rapporto esteso dell’Istituto Superiore di Sanità, con due dosi la protezione dalla malattia severa è tra il 73 e il 75%. La terza dose alza anche la percentuale di efficacia nel prevenire il semplice contagio. Intanto secondo il bollettino diffuso dal ministero della Salute sono 30.630 i nuovi contagi e 125 i morti nelle ultime 24 ore. In calo di 6 unità le terapie intensive, ma registrano un +224, i ricoveri ordinari.