Covid, variante inglese in Italia: a Napoli 6 casi tra passeggeri arrivati da Londra, 3 positivi in Veneto

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La variante inglese del coronavirus circola anche in Italia. Sei casi sono stati individuati tra i viaggiatori di ritorno da Londra e controllati nei giorni scorsi nell’aeroporto di Capodichino, a Napoli, prima della sospensione dei voli dal Regno Unito.

Altri tre positivi sono stati intercettati in Veneto, la Regione dove il covid corre da settimane più velocemente che nel resto d’Italia. Altri due casi sono stati registrati in Puglia, oltre a un paziente della provincia di Chieti.

I casi in Campania – Un gruppo di ricercatori esperti di sequenziamento genomico coordinato dal Professor Davide Cacchiarelli presso l’istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli, il Tigem, ha determinato la sequenza completa del genoma virale in 115 tamponi positivi per il Sars Cov 2 eseguiti negli ultimi mesi nella regione.

Tra questi campioni è stato possibile analizzare anche 6 tamponi recentemente ottenuti presso l’aeroporto di Capodichino in persone provenienti da Londra: tra questi è stata riscontrata la presenza della cosiddetta “variante inglese” di Sars Cov 2, sulla quale rimangono ancora molti aspetti scientifici da chiarire per valutarne l’effettivo impatto sulla salute pubblica. Oltre i sei casi ‘inglesi’, nei restanti campioni analizzati sono state identificate otto diverse varianti, tutte appartenenti al “tipo B”, largamente diffuse in Europa.

Lo studio, i cui risultati sono stati depositati in Gisaid (il database di riferimento mondiale per le sequenze dei genomi virali), fornisce quindi una prima mappa delle varianti Sars-CoV-2 presenti in Campania. “Proseguirà nei prossimi giorni un lavoro attento di controllo e di filtro rispetto agli arrivi e sulla evoluzione dell’epidemia, per garantire al massimo le condizioni di sicurezza”, ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando i sei casi.

Veneto – A comunicare la presenza del “virus inglese” nella Regione veneta è stato lo stesso presidente di Regione, Luca Zaia. Il governatore in conferenza stampa ha specificato che la scoperta è stata fatta la vigilia di Natale dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie. “Abbiamo scientificamente dimostrato  che il virus estivo non ha a che fare con quello della prima fase né con quello che abbiamo adesso – ha aggiunto Zaia -. Il contagio di oggi non è con la mutazione che avevamo quest’estate, è una nuova mutazione dall’autunno a oggi”. La direttrice generale dello Zooprofilattico Antonia Ricci ha illustrato i risultati preliminari degli studi di sequenziazione: “A novembre abbiamo analizzato 37 virus – ha spiegato – e in questi primi non abbiamo trovato la variante inglese ma 8 diverse varianti“. Ricci ha poi aggiunto che lo Zooprofilattico ha messo a punto un modello rapido che identifica le mutazioni tipiche della variante inglese. “Avevamo individuato – ha detto – 5 campioni di pazienti che avevano un collegamento con il Regno Unito: di questi, 3 sono risultati positivi alla variante, due a Treviso, uno a Vicenza”.

Puglia e Abruzzo
– La variante inglese è stata identificata anche in un paziente della provincia di Chieti, nel corso delle attività di diagnosi e caratterizzazione genomica dei ceppi Sars-CoV-2 circolanti in Abruzzo eseguite dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (Izsam). In Puglia invece è stato scoperto un secondo caso, come ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco. Riguarda un giovane rientrato da Londra il 19 dicembre scorso, sullo stesso aereo sul quale aveva viaggiato il primo paziente di cui nei giorni scorsi è stata rilevata la positività alla variante inglese del Covid. Il secondo paziente è stato individuato grazie allo screening avviato su tutti i viaggiatori del volo. Il 21 e 22 dicembre scorsi i tamponi eseguiti sui due pazienti sono stati trasferiti all’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata.