Delitto di Garlasco, la perizia: “Dna riconducibile alla famiglia Sempio, ma esito inaffidabile”

Secondo la genetista Denise Albani infatti, il materiale biologico analizzato è insufficiente per poter attribuire il profilo genetico a una persona specifica. L’autrice dell’analisi, parla di “aplotipo misti parziali” (ovvero tracce parziali), spiegando che la quantità e le condizioni del materiale biologico disponibile non hanno permesso di raggiungere un esito considerato “certamente affidabile”. Dai calcoli biostatistici emerge dunque un “supporto moderatamente forte/forte e moderato” alla compatibilità genetica, ma la relazione chiarisce che il risultato, che può essere esteso al ramo maschile della famiglia Sempio, non consente di stabilire un’identificazione individuale.
Inoltre l’analisi non è riuscita a stabilire un altro dettaglio importante, ovvero se le tracce di Dna si trovassero “sotto o sopra le unghie di Chiara”. Nella perizia si legge: “non è possibile stabilire con rigore scientifico se provengano da fonti del Dna depositate sotto o sopra le unghie della vittima e, nell’ambito della stessa mano, da quale dito provengano; quali siano state le modalità di deposizione del materiale biologico originario; perché ciò si sia verificato (per contaminazione, per trasferimento avventizio diretto o mediato)” e infine “quando sia avvenuta la deposizione” stessa.
Il documento depositato ieri alla giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli consegna quindi alla magistratura un quadro tecnico che continua a oscillare tra nuove piste e vincoli oggettivi posti dalla prova scientifica. In assenza di un match, le ipotesi della procura di Pavia restano al palo. Altro elemento da valutare è che tutti gli altri test sui diversi reperti non hanno trovato riscontro su Andrea Sempio che, essendo amico del fratello della vittima, frequentava la villetta di via Pascoli, dove i ragazzi si trovavano per giocare anche con il computer usato dalla 27enne, per il cui delitto è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi.