Desirèe, il gip inchioda i tre assassini: “Uccisa con disinvoltura e crudeltà”

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Emergono nuovi e inquietanti dettagli sull’efferato omicidio di Desirèe Mariottini. Secondo il gip, Maria Paola Tomaselli, gli indagati avrebbero agito con “pervicacia, crudeltà e disinvoltura” mostrando una “elevatissima pericolosità e non avendo avuto alcuna remora“. Lo scrive il giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza con cui ha disposto il carcere per i tre cittadini africani accusati dello stupro e morte della 16enne di Cisterna di Latina. “Meglio che muore lei che noi in galera“. Sarebbe la frase choc, presente nella ordinanza del gip, che secondo alcuni testimoni avrebbero pronunciato i 3 indagati.

Il magistrato inoltre ha confermato per i tre il carcere. “E’ stata un’azione criminale portata a termine con ferocia al punto da impedire anche che la ragazzina venisse soccorsa” ha sottolineato il gip, secondo il quale i fermati hanno posto in essere “condotte estremamente lesive in danno di un soggetto minore giungendo al sacrificio del bene primario della vita”.

I due senegalesi, Gara, 27 anni e Minteh, 43 anni, e il nigeriano di 46 anni Alinno Chima, oltre che di omicidio volontario e violenza sessuale, rispondono anche di cessione di sostanze stupefacenti. Stessi reati contestati al quarto fermato, Yusif Sali, un cittadino ganese, che era fuggito in Puglia ed è stato bloccato a Foggia, trovato anche in possesso di 11 chilogrammi di droga.