Donna scomparsa a Crema: Sabrina forse uccisa per aver rifiutato un’avance

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Sono gravi gli indizi a carico di Alessandro Pasini, l’uomo sospettato dell’omicidio e della distruzione del cadavere di Sabrina Beccalli, la 39enne scomparsa a Crema a Ferragosto.

Il gip di Cremona, Giulia Masci, all’indomani dell’interrogatorio di garanzia, non ha convalidato il fermo dell’uomo, probabilmente perché non c’è pericolo di fuga, ma ha deciso di applicare la custodia cautelare in carcere.

Ma Pasini continua a dichiararsi innocente. Nell’interrogatorio di ieri, durato circa un’ora e mezzo, l’uomo ha ammesso gli spostamenti documentati dagli investigatori con le immagini delle telecamere, ma ha negato di avere responsabilità nella morte di Sabrina. “Parziali ammissioni”, secondo gli investigatori. Pasini ha detto di aver incontrato Sabrina e di essere stato lui a portare la macchina della donna nel luogo in cui è stata ritrovata bruciata, ma si è dichiarato non colpevole.

A proposito della morte della donna – come si legge nell’ordinanza con cui viene stabilito che resti in carcere – Pasini ha raccontato agli inquirenti che Sabrina è morta “a seguito di un’overdose di cocaina ed eroina e non di un atto violento”. Una tesi che però non convince i carabinieri di Cremona che ipotizzano, invece, che la donna sia stata uccisa per aver rifiutato un’avance sessuale.

Il delitto sarebbe accaduto nella notte fra il 14 e il 15 agosto nell’abitazione della ex fidanzata di Alessandro Pasini. Il Ris infatti “ha rilevato tracce utili” nell’appartamento dove i due, all’insaputa della proprietaria in vacanza altrove, si sarebbero trovati per consumare stupefacenti. Non solo. A corroborare questa ipotesi ci sarebbe anche la testimonianza di una vicina che quella notte ha sentito grida di aiuto provenire da quella zona da parte di una donna. Fatto che potrebbe far ipotizzare che in quell’appartamento Sabrina sia stata uccisa.

Intanto proseguono le ricerche del corpo della 39enne che ora sono concentrate nei pressi di una cisterna di liquami a Vergonzana. Nella cisterna, che è stata sequestrata, i cani molecolari avevano rinvenuto possibili tracce della donna. I carabinieri sono al lavoro per svuotarla di almeno un metro sui sei di profondità ma potrebbero volerci delle ore. La cisterna si trova in un campo non lontano da dove è stata ritrovata bruciata l’auto della donna.