E’ legge la stretta sugli Autovelox: ecco le novità

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La stretta sugli Autovelox diventa legge. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale l’entrata in vigore è praticamente immediata.

Le novità principali sono tre e riguardano l’autorizzazione a installarli, che deve essere richiesta e concessa dal prefetto, ma anche la segnaletica e i limiti. I Comuni, che vedono limitata la loro autonomia, hanno 12 mesi di tempo per adeguarsi.

A decidere dove collocare gli Autovelox saranno comunque i Comuni che, dovranno dimostrare che sul tratto di strada dove si vuole posizionare l’apparecchio, si sia registrati effettivamente un elevato numero di incidenti. Secondo il testo, “un’accurata analisi del numero, della tipologia e, soprattutto, delle cause”, con “particolare riferimento alla velocità come causa principale”. Poi, come detto, bisognerà rivolgersi alla prefettura per la richiesta.

Norme più stringenti sui cartelli che avvisano della presenza degli Autovelox. Fuori dai centri urbani, la segnaletica per avvertire della presenza dell’apparecchio, devono essere posizionati almeno un chilometro prima. Nei centri urbani, invece, la distanza deve essere di almeno 200 metri sulle strade di scorrimento e 75 metri sulle altre.

Regole anche per le distanze tra un dispositivo e l’altro. Questo per evitare le “multe in serie”. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha spiegato che “tra un dispositivo e l’altro dovranno intercorrere distanze minime differenziate in base al tipo di strada”. La distanza minima è di 3 km sulle strade extraurbane e 1 km sulle strade secondarie.

Per quanto riguarda i limiti, la velocità dipende dalla tipologia della strada, ossia: “50 chilometri orari nei centri urbani”. Nelle strade extraurbane, invece, “i dispositivi possono essere utilizzati solo per riduzione della velocità non superiore a 20 km/h rispetto al limite ordinario”.

La stretta non è destinata ad avere effetti sui controlli di “Bologna 30”. Il decreto infatti cambia la normativa per quel che riguarda i dispositivi fissi (oltre una cinquantina in provincia di Bologna), ma non sono attese modifiche sull’uso degli altri dispositivi mobili che contestano in loco le contravvenzioni: come i tele-laser utilizzati dai vigili urbani per “Bologna 30”.

In merito ai dispositivi mobili il decreto, inoltre, precisa che l’utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c’è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili.