Giubileo dei giovani a Tor Vergata. Papa: “Siete il segno che un mondo diverso è possibile”

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Con la messa a Tor Vergata (Roma) celebrata da Papa Leone XIV, si è concluso il Giubileo dei giovani 2025, con la partecipazione stimata di oltre un milione di ragazzi provenienti da 146 Paesi del mondo. Una giornata emozionante con l’arrivo in elicottero del pontefice, il giro in papamobile, l’omelia e l’Angelus finale

Leone XIV: “Voi siete il segno che un mondo diverso è possibile”. “Un mondo di fraternità e amicizia, dove i conflitti non si risolvono con le armi ma con il dialogo”, ha sottolineato il Papa, ribadendo che la pace è possibile, ma bisogna volerla davvero.
Il Papa ha poi sottolineato che le fragilità “non devono spaventarci, quasi fossero argomenti tabù, da evitare”. Anche perché, ha aggiunto Leone XIV, “la fragilità di cui ci parlano è parte della meraviglia che siamo”

“Aspirate a cose grandi”
, ha aggiunto Prevost rivolgendosi ai giovani di Tor Vergata. Aspirate “alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno”, ha proseguito il Papa augurando un buon rientro a tutti quelli che hanno preso parte al Giubileo. “Vi affido a Maria, la Vergine della speranza. Con il suo aiuto, tornando nei prossimi giorni ai vostri Paesi, in tutte le parti del mondo, continuate a camminare con gioia sulle orme del Salvatore, e contagiate chiunque incontrate col vostro entusiasmo e con la testimonianza della vostra fede! Buon cammino!”.

Giovanni Paolo II e Papa Francesco nei pensieri dei Leone XIV. Il pontefice ha ricordato più volte Giovanni Paolo II che venticinque anni fa, nella stessa spianata di Tor Vergata, aveva celebrato la Gmg del Grande Giubileo del 2000. Nell’omelia ha poi rilanciato le parole di Papa Francesco, invitando i ragazzi a vivere con serenità la propria inquietudine. “Non allarmiamoci se ci scopriamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!”, aveva detto Papa Francesco nell’agosto del 2023. A quelle parole Leone ha aggiunto di non colmare la propria sete con “surrogati inefficaci”. Ciascuno di noi – ha detto, citando ancora Bergoglio,- è chiamato a confrontarsi con grandi interrogativi che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma ci invitano a metterci in cammino, a superare noi stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è volo”.

Il pontefice ha ricordato anche le due giovani vittime di questo Giubileo. A Tor Vergata ha chiesto di pregare “per Maria, una ragazza spagnola e Pascale, una ragazza egiziana”. “Preghiamo anche per i loro familiari” e “per un ragazzo spagnolo, Ignazio Goncalves, che è stato ricoverato all’ospedale Bambino Gesù”.

Poi, un passaggio sui conflitti in corso nel mondo. “Siamo con i giovani di Gaza, con i giovani dell’Ucraina e di ogni terra insanguinata dalla guerra”, ha detto il Papa all’Angelus. “Portate il saluto a quei giovani che non sono potuti venire qui con noi, che non sono potuti uscire dalle loro terre, per le ragioni che sappiamo”, ha affermato il Papa nel suo messaggio finale. “Voi siete il sale della terra e la luce del mondo. Portate questo messaggio di gioia e di speranza”, ha aggiunto Prevost.

Papa Leone ha infine salutato i giovani coreani presenti a Roma e dato appuntamento proprio a Seul nel 2027, dove dal 3 all’8 agosto, è in programma la Giornata mondiale della Gioventù . “Il pellegrinaggio dei giovani continua”, ha salutato il Papa, che ha fatto poi ritorno in Vaticano.