Inter-Napoli, Salvini contro giudice sportivo: “chiudere gli stadi è una risposta sbagliata”

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Dopo i gravissimi scontri fuori da San Siro il ministro dell’Interno Matteo Salvini si scaglia contro la decisione del giudice sportivo che ha disposto due giornate a porte chiuse per l’Inter e il divieto di trasferta per i tifosi nerazzurri. “Chiudere gli stadi e vietare le trasferte condanna i tifosi veri, milioni di persone che hanno diritto a seguire la propria squadra e che non vanno confuse con pochi delinquenti che girano con il coltello in tasca. E’ una risposta sbagliata afferma il vicepremier parlando degli scontri a Milano prima di Inter-Napoli che hanno portato a un ultrà morto e quattro accoltellati.

Salvini annuncia poi che “certe partite di calcio non si giocheranno più in notturna, quelle più a rischio si devono giocare alla luce del sole e con elicotteri che possano controllare i delinquenti”. “Nei primi giorni dell’anno – aggiunge il capo del Viminale – con il sottosegretario Giorgetti, convocheremo al ministero dell’Interno le società sportive, le tifoserie – quelle organizzate, riconosciute, pulite e tranquille – e gli arbitri per ragionare tutti insieme su come portare pulizia,tranquillità e sorriso nei campi di calcio”.

Di diverso avviso sono, però, le istituzioni. Al termine del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in prefettura a Milano il prefetto Renato Saccone ha comunicato che “la prossima partita in casa dell’Inter con tutto il pubblico sarà a metà febbraio. A gennaio invece faremo un vertice sulla sicurezza che coinvolgerà le società, Inter e Milan. L’obiettivo è isolare i violenti, non si può far pagare a tutti comportamenti criminali”.

Critico nei confronti del vicepremier è Paolo Gentiloni, del Pd. “Solo 10 giorni fa Salvini rendeva omaggio agli ultrà” attacca l’ex presidente del Consiglio. “Una pausa di riflessione” per il calcio chiede invece il premier Giuseppe Conte.

Intanto il questore di Milano ha emesso 7 provvedimenti di Daspo a carico di altrettanti ultrà interisti: nove gli assalitori individuati, tre dei quali subito arrestati: sono tutti italiani di età compresa tra i 18 e i 48 anni. Sei degli assalitori raggiunti dal provvedimento hanno numerosi precedenti penali, cinque erano già stati colpiti da diversi provvedimenti Daspo emessi anche in altre province per aver preso parte ad episodi violenti anche nell’ambito di diverse discipline sportive, mentre il settimo, di 21 anni, risulta incensurato.