Manganellate a Roma: “Piantedosi dimettiti”. Il ministro: “Le regole non sono cambiate”

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“Contro le vostre manganellate. Piantedosi dimettiti”. E’ quello che si è letto su un cartello in piazza Beniamino Gigli a Roma, davanti al Teatro dell’Opera e a pochi metri dal Viminale, ieri per la manifestazione promossa dalla Rete degli studenti medi del Lazio dopo gli episodi avvenuti a Pisa con l’uso dei manganelli da parte della polizia contro i ragazzi che manifestavano per la Palestina. I ragazzi chiedono inoltre “uno stato democratico che rispetti il diritto alla manifestazione”.

Oltre all’Unione degli universitari, ai collettivi de La Sapienza e anche alcune scuole della Capitale, hanno aderito alla mobilitazione anche esponenti di Anpi Roma, Arci Roma e Cgil Roma Lazio. Il sit in nasce dopo i fatti di Pisa, Firenze e Catania che hanno coinvolto studenti e studentesse. Presente anche il deputato Nicola Zingaretti.

Intanto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi rassicura che le regole sulla gestione dell’ordine pubblico “non sono cambiate”, e che l’Italia continua a essere un “Paese maturo e democratico”. Lo stesso garantisce: “anche questa volta non ci sottrarremo alle valutazioni” sull’accaduto. Ma chiede di “evitare che singoli incidenti, pur gravi, vengano mai utilizzati da qualcuno per volgari strumentalizzazioni e distorte rappresentazioni della realtà”. Oggi alle 12 il ministro incontra i sindacati al Viminale.

Sul caso è intervenuto anche il leader della Lega e ministro dei trasporti Matteo Salvini, secondo il quale è “giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva” o “se qualcuno ha ecceduto, sono donne e uomini non sono robot, ma è inaccettabile che” tutti coloro “che garantiscono sicurezza e democrazia” vengano “tirati in ballo nella contesa politica. Giù le mani dalle nostre forze dell’ordine”.

In una nota congiunta da Cgil, Cisl e Uil di Pisa su un incontro di sabato con prefetto, questore e comandanti provinciali delle forze dell’ordine in cui i sindacati hanno “chiesto chiarimenti” sulle cariche agli studenti nel corteo pro-Palestina si legge che il prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro “ha detto che non è stata data nessuna indicazione particolare per reprimere con la forza e i manganelli le manifestazioni in generale e nello specifico quelle pro Palestina”, mentre il questore della città toscana “ha ammesso un problema di gestione della piazza dal punto di vista organizzativo e operativo, a suo avviso causato dal fatto che non erano chiari gli obiettivi del corteo”.