Migranti. Nave spagnola sbarca a Salerno. 400 i profughi. 26 donne morte

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Ancora uno sbarco di migranti, ancora morti. A bordo della nave spagnola Cantabria, sbarcata a Salerno, al molo 3 gennaio, ci sono ben 26 cadaveri di donne. La nave aveva a bordo circa 400 migranti. Il recupero da parte dell’imbarcazione spagnola è avvenuto nel Mediterraneo centrale, dove due giorni fa è affondato un gommone diretto verso l’Italia.

Le parole del prefetto di Salerno Malfi. “È Una tragedia dell’umanità. Credo che la procura si attiverà da subito per valutare se possa trattarsi di altrettanti omicidi”. Il pm Masini salirà sulla nave con i medici legali per valutare se effettuare autopsie sui cadaveri.

“Oggi Salerno si prepara con uno spirito diverso rispetto agli altri sbarchi. Abbiamo già avuto altri morti – commenta Malfi – ma su questa nave sarà tutto più complicato, anche come impatto morale. Siamo ancor di più in stretta collaborazione con la procura della Repubblica perché i 26 corpi potrebbero essere 26 omicidi. Quello che va fatto, per esigenze di giustizia, andrà fatto. Credo che già stamattina il procuratore Masini valuterà se ci siano i presupposti per un’ipotesi di omicidio. Bisogna vedere se si trova qualche soggetto su cui concentrare l’attenzione o se si procederà contro ignoti. Che qualcuno abbia fatto morire queste donne e non sia stato un fulmine arrivato dal cielo è una cosa ovvia”.

Malfi sottolinea che grazie alla disponibilità del Comune di Salerno, del cimitero e dei cimiteri limitrofi sono già stati identificati i siti in cui accogliere le salme. Quanto ai 400 migranti presenti a bordo “non sono pervenute, al momento, notizie di particolari situazioni critiche a livello sanitario”. Tra loro anche nove donne incinte.

A bordo della nave anche 21 bambini con età inferiore ai nove anni, cinque di età compresa tra i nove ed i quindici anni e 26 ragazzi con più di quindici anni. Nove donne sono in stato di gravidanza. Settantadue migranti resteranno in Campania, mentre gli altri verranno distribuiti in altre Regioni.