Popolare di Bari: tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e una misura interdittiva

Popolare di Bari, il Tribunale ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e una misura interdittiva. Arresti domiciliari per gli ex vertici della Bpb, misura eseguita questa mattina dalla Guardia di Finanza. Arrestati l’ex presidente Marco Jacobini, suo figlio Gianluca Jacobini, già Condirettore Generale, indagati per false comunicazioni sociali, falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza, maltrattamenti ed estorsioni, ed Elia Circelli, attuale responsabile della Funzione Bilancio e Amministrazione, indagato per false comunicazioni sociali.

Misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare la professione di dirigente di istituti bancari, nonché degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, per Vincenzo De Bustis Figarola, già Direttore Generale della banca ed ex amministratore delegato, indagato per false comunicazioni sociali, falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza, maltrattamenti ed estorsioni.

Nell’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari, che di indagati ne conta dieci, i quattro manager per i quali il gip ha disposto le misure cautelari sono accusati, a diverso titolo, di falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza, per le false comunicazioni inviate alla Consob e alla Banca d’Italia.

Insieme a loro – come si legge negli atti dell’inchiesta – sono indagati anche l’altro figlio di Marco Jacobini, Luigi; Giorgio Papa, ex amministratore delegato; Roberto Pirola e Alberto Longo, ex presidenti del Collegio sindacale; Giuseppe Marella, ex Responsabile dell’Internal Audit della BPB.

Le attività finite sotto la lente dei pm: si va dai finanziamenti baciati, ovvero prestiti concessi alla clientela in cambio di azioni della banca stessa, alla concessione di prestiti a imprese con alti profili di rischio, passando per la profilatura non veritiera dei clienti per vendere obbligazioni subordinate, con l’invito da parte dei vertici alle filiali di piazzare i prodotti raccontando la grande convenienza e il basso rischio.

Ma gli inquirenti si concentrano anche su presunte truffe perpetrate ai danni dei piccoli azionisti. Un aspetto che emerge proprio dagli stessi documenti della Vigilanza. I piccoli azionisti sarebbero stati “distolti dall’investimento in Buoni del Tesoro” dai dirigenti dell’istituto, i quali “assicuravano che le azioni della Banca Popolare di Bari erano prive di rischio”.

Infine negli atti della Procura ci sono anche sette segnalazioni per operazioni sospette dei commissari Bpb su movimentazioni anomale di trasferimento capitali da parate della famiglia Jacobini, per un ammontare di 5,5 milioni. Il 12 dicembre alla vigilia del commissariamento dell’istituto, Gianluca Jacobini avrebbe poi trasferito 180mila euro dal suo conto alla Bpb ad uno cointestato con la moglie alla Banca Sella. Nella stessa data il padre Marco Jacobini ne avrebbe fatto un altro, proprio il giorno in cui il cda aveva deciso l’azione di responsabilità nei loro confronti.