Porti italiani chiusi per Aquarius. Toninelli: “Ora intervenga Londra”. Salvini: “vada dove vuole, non in Italia” [Esteri – Italia]

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Dopo due giorni in mare con 141 migranti a bordo, la nave Aquarius chiede che le sia assegnato “un porto sicuro, in conformità con il diritto internazionale marittimo, in modo che le persone salvate in mare possano essere sbarcate.

Sos Mediterranée e Medici senza frontiere lanciano poi l’allarme: “Alcuni migranti a bordo dell’Aquarius avrebbero infatti dichiarato di aver incrociato cinque diverse navi che non avrebbero dato assistenza. Secondo le associazioni le navi potrebbero non essere disposte a raccogliere i migranti a causa dell’alto rischio di rimanere bloccate e vedersi negare l’approdo”.

“Nave ong Aquarius con altri 141 immigrati a bordo: proprietà tedesca, noleggiata da Ong francese, equipaggio straniero, in acque maltesi, battente bandiera di Gibilterra. Può andare dove vuole, non in Italia! Stop trafficanti di esseri umani e complici, #portichiusi e #cuoriaperti”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Al post di Salvini fa seguito a quello del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli che, sempre su Twitter, ha invitato la Gran Bretagna a farsi carico dell’imbarcazione: “L’ong Aquarius è stata coordinata dalla guardia costiera libica in area di loro responsabilità. La nave è ora in acque maltesi e batte bandiera Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi”.

“Le autorità marittime maltesi e italiane ci hanno informato che non indicheranno alla Aquarius un porto sicuro per lo sbarco dei 141 sopravvissuti a bordo”. E’ quanto afferma la Ong Sos Mediterranèe in un tweet sottolineando che l’imbarcazione resta “in stand-by esattamente tra Malta e Italia e attende che le sia assegnato un porto sicuro”.