Sicilia, inchiesta su appalti truccati: coinvolti l’ex presidente Totò Cuffaro e Saverio Romano

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La Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone, tra cui figurano anche l’ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro e il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano, accusate a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. I carabinieri del Ros hanno notificato a tutti l’invito a comparire davanti al gip per l’interrogatorio preventivo. Solo dopo l’interrogatorio il gip deciderà se accogliere o meno la richiesta di domiciliari avanzata per Cuffaro e per gli altri e se chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere per Romano.

All’ex presidente della Regione e ad altri indagati, i militari hanno notificato anche un decreto di perquisizione disposto dai pm. Cuffaro e Romano sono coinvolti in un’inchiesta della Procura, guidata da Maurizio de Lucia, su appalti pilotati.

Cuffaro, ora presidente nazionale della Nuova Dc, era stato condannato a sette anni per favoreggiamento alla mafia e ha lasciato il carcere nel 2015 dopo averne scontati quattro e 11 mesi grazie all’indulto di un anno per i reati “non ostativi” e lo sconto previsto dalla liberazione anticipata per buona condotta; Romano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, fu prosciolto nel 2012 dal gip con la vecchia formula dell’insufficienza di prove.

“Apprendo dalla stampa di una richiesta della Procura di Palermo che mi riguarderebbe”, ha dichiarato Romano. “Non ne so nulla e non ho ricevuto alcuna comunicazione. In ogni caso sono assolutamente tranquillo e a disposizione, pronto a chiarire eventuali dubbi dei magistrati, dei quali ho la massima stima e considerazione”.

“Stamani mi hanno notificato un avviso di garanzia e hanno effettuato perquisizioni nella mia abitazione e in ufficio. Ho fornito ai carabinieri la massima collaborazione e sono sereno, rispetto ai fatti che mi sono stati contestati, per alcuni dei quali non conosco né le vicende né le persone. Sono fiducioso nel lavoro degli organi inquirenti e pronto a chiarire la mia posizione”. Lo ha dichiarato Totò Cuffaro,  commentando gli sviluppi dell’inchiesta palermitana. L’ex governatore ha aggiunto di essere “assolutamente sereno” e di avere “piena fiducia nella magistratura”.