Strage di Brandizzo, a breve gli interrogatori degli indagati. Oggi visita di Zangrillo

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Il Ministro Zangrillo durante il momento di raccoglimento alla stazione

Saranno interrogate nei prossimi giorni le due persone iscritte nel registro degli indagati per le 5 morti di Brandizzo, dove sono stati investiti da un treno 5 operai che lavoravano sulla tratta ferroviaria. Le ipotesi di reato per cui indaga la Procura di Ivrea sono quelle di omicidio plurimo e disastro ferroviario.

Secondo la procuratrice di Ivrea Gabriella Viglione “Dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza, visto che non ci sarebbe stata l’autorizzazione a lavorare sui binari al momento del passaggio del treno”.

In pratica, se le procedure fossero state eseguite correttamente, si sarebbe evitato il disastro. Inoltre, sempre secondo Viglione, “la Procura sta lavorando anche per verificare se può essere considerata sicura la procedura complessiva, perché quanto accaduto ha reso palese che il meccanismo di garanzia non era sufficiente a tutelare un lavoro così delicato in una sede pericolosa come quella dei binari ferroviari”.

Nella prima ricostruzione il semaforo al binario 1, ovvero, quello dove erano al lavoro gli operai deceduti, risultava verde all’imbocco della stazione di Brandizzo. E i macchinisti del treno in transito, senza passeggeri, non sarebbero stati avvertiti in merito alla presenza degli operai sui binari. Viglione ha aggiunto che “probabilmente gli operai stavano già sbullonando i binari quando è arrivato il treno”.

Oggi il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha fatto visita alla stazione di Brandizzo, dove ha deposto un mazzo di fiori in ricordo delle 5 vittime. Zangrillo ha dichiarato: “Sono profondamente colpito, è una tragedia immane che non doveva accadere. Non è accettabile che delle persone che si svegliano al mattino o addirittura la notte, per andare a guadagnarsi da vivere, finiscano in questo modo”. Poi ha continuato: “La vicenda mi fa dire che tutti gli sforzi che stiamo facendo per la sicurezza sul lavoro sono importanti, ma non sufficienti, quindi dobbiamo continuare a lavorare, perché la sicurezza sul lavoro è una delle priorità in un Paese, di una Reputazione che è fondata sul lavoro”. Zangrillo conclude il suo intervento dichiarando: “Lo dice la nostra Costituzione e se noi vogliamo rispettare il dettato costituzionale dobbiamo fare in modo che queste cose non accadano più”.