Tunisino ucciso a Bergamo, interrogato il sospettato: si sarebbe difeso da un’aggressione

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E’ stato interrogato tutta la notte Alessandro Patelli, il giovane accusato di aver ucciso Tayari Marouan a Bergamo, morto per le ferite riportate dopo essere stato accoltellato. Ai pubblici ministeri lombardi Patelli avrebbe detto di essersi difeso; inoltre, ha risposto a parte delle domande, avvalendosi per alcune della facoltà di non rispondere.

La ricostruzione del sospettato. Secondo Patelli, Marouan lo avrebbe aggredito verbalmente dopo che il giovane aveva urtato la figlia dodicenne del tunisino, che avrebbe cercato di aggredirlo con una bottiglia rotta. Da quel momento, il tentativo di difesa sfociato poi in tragedia. Per Patelli l’accusa è di omicidio aggravato dell’aver agito per motivi futili o abietti.

Sempre secondo l’accusato, la famiglia di Tayari, moglie italiana e due figlie, si era seduta sui gradini di casa sua. Patelli sarebbe stato minacciato da Marouan con la bottiglia rotta, ed a quel punto lo avrebbe aggredito con un coltello a serramanico che aveva con sè. Stando alle indagini, però, Patelli sarebbe rientrato in casa dopo la discussione, e gli inquirenti stanno cercando di capire se l’arma del delitto l’aveva con sè oppure se fosse rientrato in casa a prenderla. Tutti elementi ancora al vaglio degli investigatori.