Milano, uccide la vicina e poi confessa: “Volevo il suo bancomat”

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Impossessarsi del suo bancomat. Questo era l’obiettivo di Domenico Livrieri, 46 anni, mentre uccideva la sua vicina di casa, Marta Di Nardo, una signora di 60 anni della quale da due settimane si erano perse le tracce. Il cadavere della donna è stato trovato ieri nell’abitazione dell’uomo, in via Pietro Da Cortona, a Milano, tagliato in due e nascosto su un soppalco.

Livrieri ha ammesso di averla uccisa colpendola con un fendente al collo e di avere fatto a pezzi il corpo con un coltello da cucina per poi avvolgerlo in una coperta e nasconderlo nel proprio appartamento. Ai carabinieri ha raccontato di avere fatto tutto da solo.

Stando a quanto emerge dalle indagini, Livrieri sarebbe più volte entrato nella casa della signora Di Nardo dopo la sua uccisione, avrebbe spesso cenato e dormito nell’appartamento della vittima. Secondo gli inquirenti, potrebbe averlo fatto per allontanarsi dal forte odore causato dal cadavere. Diverse le tracce di sangue rilevate dal luminol di chi indaga, specie nella camera da letto dove sarebbe stato fatto  a pezzi il corpo. Fin dall’inizio il vicino di casa era stato sentito come persona informata sui fatti, e in un primo momento aveva negato di avere le chiavi di casa della 60enne. Una volta entrati nell’appartamento della donna, però, gli investigatori avevano trovato un certificato medico intestato a Livrieri e altri suoi oggetti. Nelle ultime ore è arrivata la confessione del delitto. Ai carabinieri ha riferito di avere accoltellato la donna. Ha spiegato che aveva le chiavi del suo appartamento che poi ha gettato via insieme alla sim del suo smartphone.

Livrieri era in cura allo stesso Centro psico-sociale dove era in cura la vittima, che soffriva di disturbi psicologici e di ludopatia. Ora si trova nel carcere milanese di San Vittore in attesa dell’interrogatorio di convalida. Sul suo capo pendono le accuse di omicidio volontario e occultamento e vilipendio di cadavere. Il 46enne ha diversi precedenti fra cui rapina, furto, sequestro di persona e violenza sessuale. L’omicidio dovrebbe essere avvenuto il 4 ottobre, quando il cellulare di lei ha smesso di dare segnali. Successivamente, il 17 ottobre, quando i vigili del fuoco sono entrati nell’appartamento dopo la denuncia di scomparsa, hanno trovato un certificato medico del 46enne e tracce di cibo consumato di recente. L’uomo avrebbe anche tentato la fuga, un giorno prima che venisse denunciata la scomparsa della donna. Ma arrivato all’aeroporto di Malpensa si presume non avesse abbastanza denaro per un volo.