Colpi di pistola in strada: donna uccisa a sangue freddo, il killer fugge in auto. Si cerca l’ex compagno

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Omicidio a Vicenza, in pieno giorno e in mezzo strada, secondo le prime informazioni disponibili dal cuore della città berica. Poco dopo le 9.30 di stamattina una donna è stata freddata a colpi di pistola in via Antonio Vigolo, in una zona verde residenziale di fronte all’ingresso di due villette. Il killer dopo aver sparato un numero imprecisato di colpi sarebbe poi risalito a bordo di un’automobile e si è dato alla fuga. Il sospetto corroborato da una vicenda familiare costellata di violenze e minacce passate è che si tratti dell’ex compagno, residente ad Altavilla e originario dell’ex Jugoslavia, al momento irreperibile.

Un fatto di cronaca drammatico a cui avrebbero assistito a distanza dei testimoni, i quali hanno tentato di soccorrere la vittima dopo aver chiesto aiuto immediato al numero di emergenza 118. La vittima aveva 42 anni, cittadina della Serbia e residente a Schio insieme ai suoi genitori in seguito alla separazione dall’ex marito, un connazionale ora ricercato a tappeto anche attraverso l’utilizzo di un elicotteri. Il nome della donna, reso noto solo nel primo pomeriggio, è Lijdia Miljkovic.

La madre di due figli di 13 e di 16 anni era appena ridiscesa dalla sua vettura dopo aver accompagnato a scuola la più piccola proprio nell’ultimo giorno di lezioni. Si trovava nel posto dove si è tragicamente conclusa la sua esistenza per recarsi in una villetta, dove si recava per conto di un’azienda che fornisce servizi di pulizia, la “Clean & Co” di proprietà del fratello del suo attuale compagno di vita. Ad attenderla, stamattina a Vicenza, del tutto ignara di cosa e chi l’aspettasse, c’era il suo assassino, che si presume essere il padre dei due figli avuti dalla loro unione e di cui sono state fornite le foto segnaletiche alle forze pubbliche impegnate a stanarlo. Ex camionista e attualmente nullafacente, era già stato denunciato in Procura a Vicenza per le violenze nei confronti dell’ex moglie, in passato più volte ricorsa alle cure ospedaliere per le percosse subite.

Da verificare la notizia che su di lui pendesse un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla donna uccisa oggi in modo barbaro. Sul posto, sul limitare del quartiere Gogna, si sono precipitati carabinieri e Volanti di polizia di Stato e un’ambulanza del Suem ma non si è potuto fare nulla salvare la vita di Lijdia, ferita mortalmente a colpi di arma da fuoco, pare non ritrovata sulla scena del crimine. L’assassino ancora libero, quindi, sarebbe armato.

L’area dove è avvenuto il femminicidio è stata transennata per tenere a debita distanza i curiosi. A pochi minuti di distanza dal delitto sono arrivati anche il procuratore di turno a Vicenza Serena Chimichi e la polizia scientifica. Un telo azzurro è stato posto sul cadavere, adagiato sull’asfalto al centro della strada che porta sui colli, non lontano da Monte Berico, in attesa del completamento dei rilievi di rito da parte degli investigatori. In questura, intanto, sono in corso le acquisizione di informazioni utili alle indagini da parte di testimoni e parenti della vittima.

Comprensibile sgomento tra chi si trovava nei paraggi e ha uditi i colpi di pistola – più di uno, quindi – e si è precipitato all’esterno per vedere cosa stesse accadendo. Di fronte a loro il macabro scenario di una figura insanguinata stesa sull’asfalta. L’assassino sarebbe rimasto in agguato ad attenderla, riuscendo ad allontanarsi in auto e facendo scattare così in pochi minuti la caccia all’uomo. Sono in corso le sue ricerche con posti di blocco nelle principali vie di comunicazione di Vicenza e anche furi provincia.

La via dove è avvenuto il femminicidio

La notizia è in aggiornamento